Lavoratori col fiato sospeso alla Biomedica Foscama Group in acque agitate. Quella di ieri doveva essere una giornata importante per l'azienda farmaceutica di Ferentino, che sarebbe dovuta tornare in possesso del curatore fallimentare. Si dovrà decidere il futuro dei lavoratori alle prese con le spettanze arretrate.
Tuttavia, apparentemente, non ci sarebbe stato granché di nuovo, se non lo stazionare davanti ai cancelli della fabbrica, in via Morolense, dei rappresentanti delle sigle sindacali e, da indiscrezioni, anche del tribunale. Avrebbero dovuto incontrare il presidente Baldassari di Biomedica, ma non è dato di sapere se sia avvenuto il faccia a faccia.

In merito alla vicenda naturalmente qualsiasi strada è possibile, non sono da escludere un bando pubblico per la vendita del sito o eventualmente lo sfratto, se non l'accordo tra le parti. Da novembre scorso i dipendenti, un centinaio, non verrebbero retribuiti con puntualità, mentre è andata peggio agli agenti di commercio o informatori scientifici, ben 44, tutti disdettati. Buona parte di essi si sono affidati all'avvocato Maria Rosaria Pace, che ieri pomeriggio era in procinto di un colloquio con il presidente dell'azienda e ostenta fiducia. Mediante un comunicato nei giorni scorsi l'avvocato Pace è stata chiara: «Siamo giunti alla triste conclusione del caso Biomedica. L'azienda infatti ha dato notizia ai propri lavoratori della disdetta con effetto immediato. Ora resta da capire le modalità attraverso le quali essa pagherà i contributi maturati da questi lavoratori, nonché le mensilità arretrate».

Da ieri quindi Biomedica Foscama sarebbe tornata in mano al curatore fallimentare che dovrà decidere sul suo futuro. L'attesa, facile a capirsi, è snervante. Tutti sperano nel miracolo, insomma in buone notizie.l