Un enorme debito accumulato dal 2011 al 2014, emerso nel settembre del 2016 e portato alla luce solo due mesi più tardi. Su quel debito si è aperta un'inchiesta che si è sviluppata su tre fronti diversi: uno "squisitamente" cassinate, un altro alla Corte dei Conti e uno lo stralcio a Frosinone. Nelle scorse ore, proprio quest'ultimo, è stato chiuso: il dottor De Falco ha infatti stretto il cerchio su l'ex Dg Simeone che nei prossimi giorni potrebbe essere chiamato a raccontare le sue verità per quanto concerne l'ipotesi di omesso versamento dei contributi previdenziali per oltre 22 milioni di euro: una parte consistente del "buco", così come ipotizzato dagli inquirenti, che vale 41 milioni di euro complessivi.

Il nome dell'ex Dg, ma non solo il suo, sembrerebbe in realtà essere trapelato anche nella "inchiesta interna" aperta in Ateneo: nei corridoi dell'università subito dopo la scoperta del debito milionario vennero fatti anche i nomi di alcuni dipendenti e funzionari che sarebbero stati a conoscenza del fatto che non si pagassero i contributi. Mentre il troncone frusinate che rappresenta uno stralcio dell'inchiesta cassinate è stato chiuso, gli altri due vanno avanti. Si tratta, infatti, proprio delle inchieste della Corte dei Conti e quella "principe" aperta a Cassino e affidata alla dottoressa Marra. In questo caso furono quattordici lo ricordiamo le persone coinvolte. Tra i reati finora circoscritti ci sarebbero abuso d'ufficio, false comunicazioni sociali e omesso pagamento dei contributi, ma ognuno ne risponde a vario titolo. E i profili potrebbero essere molto diversi.