La consigliera Serena Petricca dai banchi dell'opposizione torna ad attaccare il sindaco. Questa volta il tema è lo stato di salute delle acque del Liri.

«Nonostante le copiose manifestazioni di interesse da parte di tutta la cittadinanza oltre che dalle diverse fazioni politiche, che pongono scrupolosa attenzione sullo stato di abbandono della città da parte dall'attuale amministrazione in carica, non è stato ancora possibile determinare l'effettivo stato di salute del fiume Liri. Il sindaco dal quattro di agosto, insieme alla Procura che sta attualmente indagando sul caso - aggiunge la consigliera - è in possesso di informazioni precise eppure non fa nulla: i parametri chimici rilevati sui campioni di acqua fluviale, stando a quanto ha lui stesso dichiarato, il 28 agosto, non sono affatto a norma con la vigente legislazione e, nonostante fosse al corrente di tutto, il primo cittadino di Sora ha taciuto.

Alluminio, ferro e manganese: è lui stesso a rendere pubbliche le sostanze responsabili della catastrofe naturale di cui siamo stati e continuiamo ad essere inerti spettatori. Ritengo vergognoso e deplorevole il modus operandi di questa amministrazione, che si è macchiata così di totale assenza di trasparenza e indifferenza nei confronti dell'intera popolazione. Dopo tutti questi misteriosi accadimenti non è forse lecito pensare che ci sia molto di più di quanto non sia stato detto finora? La nostra città - continua Serena Petricca - merita risposte e azioni concrete, subito. Per questo motivo auspico che il sindaco, quale responsabile della salute pubblica e dell'incolumità dei propri cittadini, ordini alla Conca l'immediata interruzione del flusso delle acque per l'irrigazione dei campi, ovvero ordini l'utilizzo di depuratori.

La salute deve essere tutelata sopra ogni cosa, prima ancora dell'individuazione delle eventuali responsabilità. Troppi danni sono stati ad oggi arrecati agli agricoltori - conclude la consigliera - che ogni anno versano nelle casse della Conca notevoli somme per dei servizi, alla luce dei fatti trascorsi, inadeguati, ma occorre equilibrare i loro interessi con quello supremo alla salute».