I numeri parlano chiaro. E dietro a quei numeri ci sono storie, vite, progetti spezzati da soprusi e brutalità. Rispetto all'intero anno 2017, i primi mesi del 2018 raccontano di una violenza sempre più frequente nei confronti delle donne del Cassinate. E sempre da parte di mariti, compagni e fidanzati che non accettano la fine di una storia o che diventano improvvisamente insospettabili aguzzini.

Basta dare uno sguardo ai dati pendenti in procura o alle tante operazioni dell'Arma sul territorio per capire la portata di un fenomeno in costante crescita: se nel 2017 è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare, due misure di divieto di avvicinamento alle vittime e sono state presentate ai carabinieri della locale Compagnia 10 denunce (per stalking e maltrattamenti in famiglia), nel 2018 e solo nei primi mesi gli uffici della procura hanno avuto un bel da fare. Sei gli arresti eseguiti dall'Arma tra quelli in flagranza e quelli in esecuzione a relative ordinanze di custodia cautelare; due i divieti di avvicinamento e otto le denunce per maltrattamenti in famiglia (anche su minori): la sola proporzione fa rabbrividire.
Un dato del tutto parziale, a cui vanno aggiunti i casi più recenti come quello della ventenne di Castrocielo trascinata per i capelli sull'asfalto e picchiata senza pietà dall'ex fidanzato, incapace di rassegnarsi alla fine della storia. In quel caso, solo l'allerta lanciata ai militari del capitano Nicolai da alcuni passanti ha permesso di evitare il peggio.
O ancora la storia del trentasettenne di Cervaro di recente destinatario dopo i riscontri dei militari della Compagnia di Cassino, guidata dal capitano Mastromanno di un divieto di avvicinamento non solo alla ex moglie ma anche agli ex suoceri, minacciati persino di morte.

L'identikit di chi subisce
L'identikit delle vittime del Cassinate indica una ben precisa fascia d'età maggiormente colpita e una categoria sociale più vessata delle altre: si tratta di donne dai 25 ai 45 anni, perlopiù italiane e casalinghe.
O disoccupate. Dato che fa riflettere anche sulla difficoltà economica delle vittime nel poter abbandonare il tetto coniugale per mancanza di sufficienti mezzi. La crescita esponenziale dei casi trattati dalle forze dell'ordine nel nostro territorio deve, purtroppo, anche tener conto di tutta quella larga fetta di donne che per vergogna o mancanza di coraggio resta in silenzio.
L'unica arma in grado di combattere realmente la violenza sulle donne è la denuncia. Fondamentali le campagne di sensibilizzazione in grado di mostrare alle vittime che insieme si può. Questo lo spirito dell'iniziativa "Io Donna" della Pro loco di Cervaro con la "Notte Rosa", dedicata al coraggio delle donne. La prima parte questa sera dalle 18.30 in piazza Vittorio Emanuele sarà, infatti, dedicata a Federica Aufiero, la ragazza di Cervaro stroncata da un male incurabile che ha combattuto fino alla fine. Al tavolo dei relatori dell'evento, moderato dalla giornalista Angela Nicoletti, un parterre d'eccezione: il sindaco D'Aliesio per i saluti insieme al presidente della Pro loco Angelina Canale; il capitano della Compagnia di Cassino, Ivan Mastromanno; il senatore Massimo Ruspandini; la direttrice della casa famiglia Peter Pan, Simona Di Mambro e il parroco Ignacio Roderick Ricky