Delitto Teoli, trovato e repertato un coltello. Ma si cerca ancora. E si attende la fissazione della nuova ispezione all'interno dell'abitazione in cui Antonio Teoli ha trovato la morte per mano secondo gli inquirenti di suo figlio Mario (difeso dall'avvocato Angelo Pollino) al culmine di una lite nata per futili motivi. Il nuovo affidamento dell'incarico al Ris potrebbe già avvenire lunedì: si cercano, comunque, ancora tracce di sangue. Per escludere ipotesi, per avvalorare quelle già formulate o costruirne di nuove in un caso in cui manca comunque l'arma del delitto. Nel recente sopralluogo, quello di lunedì scorso, gli inquirenti hanno sottoposto a sequestro un coltello con lama in acciaio «costruito artigianalmente» con manico in plastica.
Un dettaglio che andrebbe a spiegare l'assenza di ferite sulle mani del trentenne, in carcere per omicidio volontario aggravato. Eppure, secondo i beninformati, quella lama non sarebbe compatibile con i quattro fendenti mortali riportati da Antonio, ex operaio Fca, morto il 1° agosto scorso nel giardino della sua abitazione lungo la provinciale. Gli accertamenti sul coltello trovato lunedì in giardino sotto una tettoia e non repertato prima vanno avanti. I militari della Compagnia di Pontecorvo, guidati dal capitano Nicolai e i colleghi della Pg della segreteria del dottor De Franco titolare dell'indagine vogliono fugare ogni dubbio e andare fino in fondo.