Torna a casa ubriaca dopo aver abusato di superlacolici e si sente male. I genitori si accorgono del forte malessere della loro figlia che non ha compiuto nemmeno sedici anni e una volta che la situazione è tornata alla normalità le chiedono spiegazioni. La giovanissima racconta ai genitori che aveva bevuto e in abbondanza il famoso cocktail "angelo azzurro", composto da Gin, con l'aggiunta di Triple sec o Cointreau e Blue Curaçao, che dona il tipico colore a questo particolare drink. Ma questa volta la storia non resta rinchiusa all'interno delle mura domestiche perché i genitori si rivolgono ai carabinieri. Il loro obiettivo contrastare l'abuso di alcol tra i giovanissimi, ma soprattutto bloccare quei venditori che non si fermano dinanzi alla carta d'identità e soprattutto alla legge pur di vendere alcolici.

Il controllo nel bar
A questo punto gli uomini della Compagnia diretta dal capitano Meo decidono di avviare una indagine. Per i militari non è stato difficile trovare all'interno di un bar nel centro storico minorenni consumare bevande alcoliche in una delle tante serate estive. Infatti gli uomini dell'Arma, dopo essersi finti clienti, notano come l'addetta alla mescita somministrava senza timore alcuno bevande alcoliche e superalcoliche a due minori di sedici anni. A questo punto decidono di intervenire e la ragazza dietro al bancone è stata denunciata per "somministrazione di bevande alcoliche a minori di anni 16". Nella stessa operazione i carabinieri hanno accertato dell'avvenuta somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche anche a quattro minori di età compresa tra 16 e 18 anni, violazione per la quale il legislatore prevede una grave sanzione amministrativa (da 250 a 1.000 euro) prontamente contestata al trasgressore.

Nel corso del controllo è stata inoltre contestata la mancata esposizione del cartello indicante gli orari di apertura e chiusura al pubblico dell'esercizio. Il fenomeno del consumo di alcool tra i giovanissimi è ormai, come dimostrano le statistiche, una nuova piaga. Oltre a quella della droga. L'età del consumo si è ulteriormente abbassata e se poi a questo aggiungete esercenti che in barba ai divieti e alle leggi non si fanno scrupoli nel servire queste bevande anche ai minorenni, il quadro è chiaro. Intanto il segnale che giunge dalla città dei papi è inequivocabile. Anche vendere alcool a minorenni può costare caro.