"Mariano", "Isabella". "Mariano", "Isabella": un solo grido nel silenzio che avvolgeva le bare dei due ragazzi che un intero paese ha voluto salutare. "Mariano", "Isabella". L'urlo disperato di mamma Flora che gridava i nomi dei suoi figli davanti a quelle bare. Un urlo disperato affinché tornassero da lei. Affinché l'omicidio-suidicio che martedì mattina ha fatto sprofondare la comunità dell'angoscia non fosse mai avvenuto. In migliaia poco fa alle esequie di Gianni, Mariano e Isabella. In migliaia con le lacrime che scendevano copiose. Avvolti in un clima surreale dove la commozione era fortissima. Servizio d'ordine e carabinieri ovunque per un addio dove l'intero paese si è riunito insieme per pregare, salutare quei ragazzi, sostenere con una presenza assolutamente discreta mamma Flora. Parenti, amici e conoscenti uniti dal medesimo dolore. Corale. Inimmaginabile. Con quelle rose bianche nelle mani di tutti i partecipanti e i palloncini che, a fine celebrazione, sono volati alti in cielo.

Una città in lutto, una comunità messa a dura prova da quanto accaduto martedì mattina a pochi metri dal centro, da quella piazza dove si svolgono così tanti eventi di gioia e di felicità. Oggi in occasione dei funerali di Gianni, Mariano e Isabella, come annunciato fin da subito dal sindaco Giuseppe Villani, è stato proclamato il lutto cittadino. Il paese si fermerà per l'ultimo doloroso addio ai loro tre concittadini, un padre e i suoi due figli. Massima discrezione e rispetto per l'immenso dolore della signora Flora che in un istante, all'improvviso, ha perso tutto e ha visto crollare il suo mondo. Bandiere a mezz'asta e attività commerciali chiuse, chi vorrà anche per tutto il giorno. La città resterà blindata e piazza Consalvo sarà chiusa al traffico veicolare da un'ora prima dell'inizio dei funerali fino alla fine della celebrazione. Vietate le riprese in chiesa.

Ora è il tempo del silenzio, il tempo di pensare a chi è rimasto, a chi è sopravvissuto a questa tragedia e che dovrà affrontare giorno dopo giorno l'enorme vuoto. Non ci sarebbero parole e immagini sufficienti per poter raccontare lo stato d'animo di una donna, madre e moglie che ha lasciato una famiglia addormentata e l'ha ritrovata senza vita. Proprio lei è rimasta in ospedale fino all'ultimo momento, fino al viaggio più lungo e più disperato, quello della sua famiglia verso la chiesa e il cimitero. Sulla casa di corso Vittorio restano i sigilli, quello che una volta era un luogo di gioia, di vita è ora luogo di morte. Dopo l'autopsia disposta dal magistrato Roberto Bulgarini Nomi, i militari del Nucleo Investigativo di Frosinone, coordinati dal maggiore Lombardi, insieme ai colleghi di Pontecorvo guidati dal capitano Tamara Nicolai. Tutto sembra immobile – agli ordini del colonnello Cagnazzo – e alla squadra di pg del dottor Bulgarini vanno avanti negli accertamenti.

Non possono essere esclusi ulteriori sopralluoghi, per avere una ricostruzione definitiva di quanto accaduto nella casa della famiglia Paliotta martedì mattina. Nel vicolo in cui si trova quel portoncino in legno il silenzio è assordante, solo il vento che soffia caldo e delicato tra le antiche palazzine in pietra sembra riportare alla vita. Qualche fiore bianco e una statua sacra in un anfratto nel muro a pochi metri dalla porta e lo sguardo furtivo dei passanti che ancora si domandano come possa essere accaduto, come si sia consumato un delitto tanto efferato proprio lì. Gli inquirenti intanto non scartano alcuna ipotesi, stanno ascoltando diverse persone, proseguono le indagini per capire come mai Gianni possedesse quella pistola e la provenienza dell'arma. Un compito difficile quello del magistrato e delle forze dell'ordine, dover ricostruire quegli ultimi tragici attimi che hanno portato un padre a uccidere i suoi figli e a suicidarsi. Questa mattina i feretri saranno portati dall'obitorio del Santa Scolastica alla chiesa di San Pietro in piazza Consalvo. I familiari e lo stesso sindaco di Esperia, Giuseppe Villani, hanno richiesto massima discrezione nel rispetto del profondo dolore della signora Flora. Questa sarà la giornata più lunga per il paese, l'ultima domenica di agosto. 

di: Paola E. Polidoro