Si incontrano per chiarire, dopo la fine della loro storia d'amore. Entrambi giovanissimi poco più che ventenni e proprio per questo pieni di passione, in grado di vivere ogni emozione in modo viscerale. Hanno deciso di incontrarsi in un piazzale, lungo la Casilina, in territorio di Castrocielo. La ragazza giocava in casa, lui l'aveva raggiunta da Cassino. Volevano parlare senza la confusione dei locali e delle comitive. Volevano chiarire, dirsi quelle cose che forse qualche mese prima tra rabbia e dolore non erano stati in grado di raccontarsi. La lontananza della ragazza che intanto era partita per qualche tempo non aveva aiutato: c'era molto di quel non detto che accompagna la fine di ogni rapporto, tanto da riempire intere notti di parole e rivendicazioni. Ma di tutto questo, come accertato poi dai carabinieri il cui intervento è stato davvero salvifico, non ci sarebbe stato tempo. La violenza, senza giustificazione alcuna, ha preso il sopravvento.
Violenza senza paragoni
Quando lui è arrivato all'appuntamento pare in ritardo lei aveva già ingranato la marcia per andarsene, forse per un sesto senso. Che non ha fatto in tempo a seguire. Lui, stando a quanto ricostruito dai carabinieri della locale Stazione coordinata dal maresciallo Sergio Parrillo della Compagnia di Pontecorvo, agli ordini del capitano Tamara Nicolai e dal tenente De Lisa avrebbe abbandonato l'auto piazzandosi davanti a quella della ragazza per impedirle di andare via. Quindi, una volta fatta scendere, l'avrebbe afferrata per i capelli, trascinandola per diversi metri sull'asfalto: una scena terribile, prima di calci e pugni senza respiro.
A notare, passando lungo la Casilina, l'intera scena sarebbero stati alcuni automobilisti che hanno allertati i carabinieri: solo l'immediatezza dell'intervento dell'Arma ha permesso di evitare il peggio. La ragazza, con lesioni ed escoriazioni su diverse parti del corpo, è stata trasportata in ospedale: dopo opportuni accertamenti, i medici del Santa Scolastica hanno riscontrato lesioni giudicate guaribili in 20 giorni. Il giovane, chiamato a rispondere di lesioni personali e atti persecutori, su disposizione della dottoressa Beatrice Siravo, è stato arrestato e posto ai domiciliari.