Fedeli scalzi con il cero in mano, ore di processione per onorare San Rocco: si è rinnovata la tradizione tra le strade di Sora. Tante le generazioni che, dopo aver ascoltato le parole di don Donato Piacentini, hanno baciato la statua. Ed è stato proprio il discorso del sacerdote, tenuto dinnanzi alle autorità civili e alla città intera, che ha fatto riflettere. 

«È una manifestazione seguita con grande fede e speranza. San Rocco è passato tra le genti e tutti hanno intonato la sua preghiera con l'esile voce del bambino, con la dolce voce delle donne, con la forza poderosa degli uomini ed anche con la flebile voce degli anziani: tutti ci siamo rivolti verso di lui per invocare le grazie più grandi. Una comunità dolorante si è riversata con le lacrime, lungo le nostre strade senza vergogna di mostrare malattie e difficoltà. Sono molteplici le necessità: l'insicurezza del lavoro che getta tante famiglie nella disperazione, la perdita dei valori umani e cristiani che condizionano tante generazioni specie quelle dei giovani che si perdono con droga, alcool e violenza. Sono sintomi di una società guasta, disinteressata, che lascia soli nel momento del bisogno. Anche nella nostra città quanti bisogni inascoltati, anche da chi si dovrebbe occupare del bene della comunità. Ecco i nuovi poveri di oggi. Proteggi oh Rocco questo nostro territorio una volta florido che oggi si trova ad affrontare emergenze sempre più difficili. Risveglia in coloro che hanno il compito di gestire e di guidare e amministrare la cosa pubblica il senso del loro forte dovere di risolvere le necessità, non opprimere, ma guidare ed aiutare».

Presente tra gli amministratori il presidente del consiglio Antonio Lecce che ha dichiarato: «Il Comune non fa mancare la sua presenza in queste manifestazioni e quest'anno la partecipazione della comunità di Salerno al nostro evento ci riempie di gioia. – e riferendosi alle parole del prete ha detto - Don Donato come ogni anno sensibilizza la parte politica a fare il possibile. Noi il possibile lo stiamo facendo, ma le disponibilità economiche non sono mai sufficienti per tutte le criticità. Abbiamo dato la priorità ai servizi sociali e non abbiamo lasciato soli i cittadini».