Prosegue il tour sui veleni interrati nel Cassinate. Con l'approvazione della legge sulle ecomafie, già da settembre queste criticità potrebbero entrare a far parte dei lavori in seno alla Commissione parlamentare d'inchiesta. Così come Nocione, anche le acque (anzi i fanghi) rossi in via Spineto o il laghetto sequestrato dopo il rinvenimento di fusti sospetti non saranno più, soltanto, vessilli di associazioni ambientaliste o il materiale su cui stanno lavorando alacremente gli uomini del Gruppo delle Fiamme gialle di Cassino, coordinate dal colonnello Rapuano.

L'interesse (grazie alla deputata del M5S) del Governo potrebbe significare tempi certi e bonifiche, si spera, più celeri. Tutto questo, sia ben chiaro, nel rispetto del lavoro della procura guidata dal dottor D'Emmanuele, particolarmente sensibile sui temi ambientali. Ieri mattina le associazioni di Fare Verde con Salvatore Avella; l'Anapana con Francesco Altieri; Edoardo Grossi membro della Consulta dell'Ambiente in rappresentanza del Touring Club e Angelo Spallino di Italia Nostra hanno accompagnato Ilaria Fontana nelle zone "rosse", per toccare con mano la situazione: visibili a occhio nudo i fanghi color ruggine a bordo delle stradine sterrate, una colorazione anomala che ha tinto persino altri rifiuti presenti. Che si tratti di un eccesso di metalli pesanti o di altro saranno le indagini a stabilirlo. Il Cassinate, con tutte le sue criticità, è un territorio molto esteso e pressoché continuo alla Campania: una delle possibilità prese in considerazione dal deputato è l'avvio di una procedura per la classificazione in Sir o Sin (siti di interesse regionale o nazionale) per le bonifiche. Ma anche la creazione di un tavolo intercomunale, con tutti i Comuni cassinati interessati da bombe ecologiche.
«La nostra è una battaglia comune, non ha colori politici. La mia presenza qui significa rendermi conto di cosa sia vivere questo territorio e le sue criticità - ha spiegato il deputato Fontana - Un mese fa ho fatto un accesso agli atti per le ombre che pendono su questa zona e ci siamo resi conto di alcuni dati anomali. Ora occorrerà attendere quelli complessivi. Ognuno deve fare la sua parte: magistratura, politica, amministratori e cittadini. Sono qui non come "sceriffo" ma per capire i problemi e trovare concrete soluzioni». Nell'agenda del deputato anche l'intenzione di incontrare presto il procuratore D'Emmanuele.