L'avviso è comparso sul sito internet qualche giorno fa. Riguardava una seduta straordinaria di revisione e collaudi alla Motorizzazione di Frosinone, prevista per domenica scorsa. «I collaudi - faceva sapere la nota - sono riservati agli aggiornamenti per l'installazione di impianti di alimentazione a gas (gpl/cng). Saranno sottoposti a visita e prova (collaudo) i primi 25 veicoli che registreranno la richiesta presso lo sportello mobile allestito in loco». Per le revisioni 70 posti a disposizione.

È il simbolo di quanto accade alla Motorizzazione di Frosinone. Dopo l'inchiesta giudiziaria "Pay to drive" sulle patenti facili che ha di fatto decapitato l'ufficio, a distanza di oltre due anni da quegli avvenimenti, l'ufficio di viale Volsci resta paralizzato. Ne sanno qualcosa le autoscuole, gli utenti privati come anche le imprese di trasporti. Le pratiche vengono evase a rilento e non senza tensioni, come testimoniano le proteste che ci sono state negli ulti tempi (con l'intervento anche del deputato Enrica Segneri) e perfino gli interventi di polizia e carabinieri per calmare i più esagitati quando si accendono discussioni troppo animate.

«C'è una evidente sofferenza dell'ufficio dopo l'indagine - spiega Paolo Colangelo, presidente nazionale di Confarca, la confederazione italiana delle autoscuole - Come in tutti gli uffici d'Italia, oltre alla carenza dovuta al blitz, c'è carenza di assunzioni. Ogni giorno per le patenti e per le varie pratiche dell'ufficio ci sono esaminatori che vengono da Roma a dare manforte. Da una parte possiamo essere soddisfatti del personale che arriva, dall'altra è una situazione invalidante per il territorio. Non si sa quando questa situazione potrà andare avanti. Da parte nostra c'è il plauso al personale per lo sforzo che va profondendo, ma servono le assunzioni che chiediamo da anni».

Il presidente di Confarca ricorda che «il problema parte dall'azzeramento dei vertici» e «che la sofferenza è generalizzata», ma soprattutto che «mancano le pedine fondamentali per far funzionare l'ufficio». Al tempo stesso, però, «c'è chi ogni giorno parte da Roma per far sostenere gli esami a Frosinone».

Le più penalizzate dalla situazione alla Motorizzazione di Frosinone sono le autoscuole. «Un mese e mezzo fa hanno mandato a Roma sei dipendenti per incompatibilità ambientale», afferma dietro la promessa dell'anonimato la titolare di un'agenzia. «Possono sembrare cose banali, ma così non è - prosegue - Oltre agli esami, garantiti dagli esaminatori che vengono tutti da Roma, ci sono i duplicati, le conversione delle patenti». E le revisioni? «Per queste va malissimo. Prenoto oggi per avere un appuntamento tra 6-8 mesi. Eppure parliamo di mezzi pesanti, di autobus che devono essere in regola per circolare. E stiamo qui a parlarne all'indomani della tragedia di Bologna».

Sotto accusa finisce la carenza di personale. «Inizialmente c'erano cinquanta unità, ora ne è rimasta una decina - prosegue l'interlocutrice - Il bacino d'utenza di Frosinone per i mezzi pesanti è vasto. Ringraziamo Roma che ci manda gli esaminatori, ma la situazione è pesante. Ogni giorno arrivano polizia e carabinieri chiamati dalla gente esasperata. Per una problematica non puoi interloquire con nessuno. Hanno lasciato l'ufficio, ma è una scatola vuota». Il fatto è che, tempo fa, si era anche ipotizzata la chiusura della stessa Motorizzazione di Frosinone, poi scongiurata.

Stallo anche per le revisioni e i collaudi. L'altro giorno c'era un avviso per informare gli utenti che solo i primi settanta veicoli avrebbero avuto le revisioni e i primi 25 i collaudi. «Ma non tutti vanno a leggere il sito, la gente ignora certe cose».
Ma c'è anche chi il rinvio di mesi per il collaudo per il gpl non l'ha presa bene. E ha scritto al ministro. Germano Grossi, dopo aver appreso che dovrà attendere fino a febbraio per il collaudo dell'impianto, ha chiesto lumi al ministero. Peccato solo che le pec non funzionano.