Il giorno della verità tanto atteso per la questione elettorale di Piedimonte è arrivato. Il Consiglio di Stato, lo ricordiamo, si era riservato sulla richiesta di sospensiva del sindaco Ferdinandi, assistito dall'avvocato Massimo Di Sotto. I giudici dovevano decidere se sospendere il giudizio in attesa della definizione di quello penale, oppure se accogliere il ricorso del capogruppo di minoranza Ettore Urbano.

Una vicenda delicata e capace di ribaltare il risultato elettorale. Per questo la maggioranza consiliare aveva presentato la famosa querela di falso: un'istanza al giudice civile da parte del sindaco e della maggioranza, affinché quelle 59 schede ritenute contraffatte non producessero più effetti probatori nel procedimento amministrativo. Tutto questo, alla luce dell'esposto già presentato in procura. Ora la decisione è arrivata: la terza sezione ha sospeso il giudizio "sino alla definizione di quello di falso".