Il "San Benedetto" potrebbe lavorare molto meglio di come sta facendo oggi e garantire standard qualitativi più elevati se disponesse delle necessarie attrezzature di cui ha bisogno.

Questa la ragione della riunione indetta dal comitato per la salvaguardia dell'ospedale alatrense che si è svolta mercoledì sera, con un giorno di ritardo rispetto alla prima convocazione. Durante l'incontro, il direttore sanitario, il dottor Roberto Sarra, ha illustrato tutte le difficoltà che il nosocomio sta scontando in questa fase, questioni che necessitano di essere affrontate e risolte in tempi ragionevolmente brevi per scongiurare che diventino un ostacolo allo sviluppo e alla crescita delle prestazioni offerte dal "San Benedetto". Essenzialmente, occorre lavorare per sbloccare la lenta e farraginosa macchina burocratica dell'Asl che sta ritardando gli acquisti di importanti dispositivi per le sale operatorie, i reparti e gli ambulatori di ortopedia e per la rianimazione. Si deve poi accelerare sull'arrivo di nuovo personale medico e infermieristico.

Segnalata inoltre la grave carenza di ambulanze del 118, che può contare spesso su un solo mezzo a disposizione, insufficiente per coprire tutte le richieste e le esigenze di un territorio molto vasto che va ben oltre i confini della sola Alatri. Hanno raccolto l'invito a partecipare all'incontro i consiglieri comunali Tarcisio Tarquini, Roberto Addesse, Massimiliano Rossi, Maurizio Maggi e il consigliere regionale del M5s Loreto Marcelli, vicepresidente della commissione sanità della Regione Lazio. Gli amministratori presenti hanno ascoltato le tematiche dibattute e impegnandosi a portarle in consiglio comunale per concordare le azioni necessarie a sollecitare i dirigenti e i funzionari dell'azienda sanitaria a risolvere rapidamente l'intoppo burocratico che blocca le risorse finanziarie per l'acquisto delle attrezzature.

Tutti i presenti hanno parlato di un confronto proficuo. Si attende ora che venga convocata una seduta consiliare straordinaria per affrontare, in maniera costruttiva e risolutiva, la questione "San Benedetto".