Il sito del Nocione è nuovamente oggetto di restrizioni. A seguito della conferma della presenza di metalli pesanti tra i quali ferro, manganese e stagno, arrivano i divieti anche dal Comune.
Ieri il primo cittadino di Cassino ha firmato l'ordinanza "Misure finalizzate alla salvaguardia della salute pubblica. Ordinanza di divieto di coltivazione pascolo ed emungimento acque in aree del comune di Cassino località Nocione". Un provvedimento necessario dopo che l'Arpa Lazio ha trasmesso al P.G. di Cassino e questa alla Guardia di Finanza gruppo Cassino i risultati sui campioni di fango, acque superficiali e suoli privati sul terreno in località Nocione.

I risultati confermano il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione di metalli pesanti nei campionamenti prelevati nell'area soggetta ad indagine.
«Pertanto dopo la comunicazione della Guardia di Finanza al Comune dei dati relativi ai prelievi abbiamo deciso insieme al Sindaco di preparare questa ordinanza in via precauzionale» ha spiegato l'assessore all'Ambiente Tauwinkelova . È scattato quindi il divieto nell'area di fare uso a scopo potabile zootecnico e agricolo dell'acqua proveniente dai pozzi fino ad avvenuto riscontro di conformità dei parametri previsti. Inoltre è stato imposto divieto di pascolo e coltivazione.

Gli ambientalisti esultano
Edoardo Grossi e Salvatore Avella soddisfatti. «Nell'area oggetto del divieto è inserita un'azienda agricola che ha anche del bestiame -ha spiegato Grossi- Nella zona dovrebbero essere controllati tutti i prodotti frutto della terra o realizzati con il latte degli animali che per anni si sono nutriti i quei campi, perchè quei prodotti arrivano dritti dritti nei nostri mercati e sulle nostre tavole. Magari non c'è niente e magari no. Dobbiamo tutelare la salute della comunità. Sembrerebbe che dalle analisi siano state riscontrate diverse sostanze tra una zona e l'altra, ma la falda acquifera scorre da nord e viene utilizzata da numerosi agricoltori,anche da chi ha orti privati per uso e consumo familiare. Proprio per questo noi presenteremo una richiesta al Consorzio di bonifica Valle del Liri per effettuare campionamenti sulle acqua d'irrigazione del territorio». L'area oggetto d'ordinanza è un triangolo di circa un chilometro quadrato.