Sono stati depositati i primi dati relativi ai prelievi effettuati nel sito del Nocione, a Cassino, lo scorso 25 giugno. I risultati sono sconcertanti e parlano di valori superati, in alcuni casi, anche del doppio rispetto ai livelli previsti di presenza di metalli pesanti come manganese e stagno. Le analisi svolte dall'Arpa Lazio durante gli scavi effettuati dalla Finanza, coordinata dal colonnello Rapuano, su delega della procura di Cassino - con un'attenzione diretta proprio del procuratore D'Emmanuele - parlano di concentrazioni anomale di metalli pesanti.
Sulla base di questi primi risultati si procederà a una mappatura dell'intera area, oltre a quella già interessata dagli scavi, e a un piano di bonifica sulla base della procedura ex art. 244 del decreto legislativo 152 del 2006. I dati parlano di inquinamento della falda acquifera profonda, superficiale e del suolo dove sono stati effettuati i campioni. Un'importante svolta per i residenti, gli ambientalisti e l'intero territorio. Anche se la paura è tanta per i danni alla salute che questa concentrazione di metalli pesanti può aver creato nei residenti, in prospettiva attuale ma anche futura.