Martedì scorso un tavolo tecnico in provincia, a cui hanno preso parte Regione, amministrazione di Cassino - rappresentata dall'assessore Tuwinkelova - Arpa e Finanza. Un momento di confronto necessario per capire cosa fare nella zona di Nocione, mentre le indagini della Procura vanno avanti e prima che trascorrano altri 60 giorni, ovvero quelli necessari a fornire il quadro completo dei dati Arpa.

Il passaggio-chiave sarà la caratterizzazione, poi - con tutte le carte alla mano - l'amministrazione D'Alessandro affronterà il passaggio più difficile: stabilire un piano per reperire fondi per una necessaria e auspicabile bonifica. In tutto questo, però, nessuno può dormire sonni tranquilli. Poiché l'urgenza con cui affrontare il "caso Nocione", ora che i rifiuti sono stati trovati e sono saltati fuori grazie agli scavi della Finanza (coordinati dal dottor D'Emmanuele), è sotto gli occhi di tutti: degli inquirenti, degli amministratori, degli ambientalisti e di tutti i cittadini. Sarà per questo che con il diretto coinvolgimento dell'assessore Tauwinkelova, il Comune si sta muovendo già: in cantiere il monitoraggio dei pozzi sull'appezzamento "incriminato" ma anche con un raggio d'azione più ampio. Per capire, ad esempio, se sia necessario ordinare il divieto - perentorio - di coltivazione e dove.

Una scena che si ripete, a distanza di anni, ma con una consapevolezza maggiore: erano state proprie le acque dei pozzi dei proprietari delle abitazioni che insistono sull'area ora oggetto d'indagine a far scattare l'allarme tanti anni fa. Quelle acque dalla colorazione anomala furono l'inizio della discesa negli inferi di una scoperta amara. Ci sono voluti 20 anni, tre inchieste e la capacità di inquirenti preparati e dalla grande coscienza ambientale, accanto ad attivisti caparbi per evitare che la verità di Nocione fosse seppellita insieme a tutto il resto.

Intanto, coi nuovi esposti presentati nei giorni scorsi dal sostituto console del Touring Club di Cassino per la Consulta dell'Ambiente, Edoardo Grossi, le amministrazioni di Cassino e Sant'Elia sono chiamate a intervenire rispettivamente per la messa in sicurezza della zona di Nocione e per quella dei bidoni di vernice nell'attiguo comune santeliano. Terminate le indagini, i primi cittadini hanno già dato la loro parola.