La dinamica è il vero nodo da sciogliere per capire come in pochi istanti si sia potuta consumare una tragedia immane come questa. Cercando di comprimere quanto più possibile il dolore, ora la partita si gioca su un altro piano, tutta nelle mani degli inquirenti chiamati a chiarire cosa abbia determinato l'impatto fatale in cui ha perso la vita Serena Pezzella, la giovane mamma di Pontecorvo ma residente a Formia.

Ogni dettaglio, ogni singolo elemento potrebbe offrire una chiave di lettura utile a capire, a stabilire con rigore scientifico cosa sia avvenuto sul tratto maledetto, lo stesso che conta purtroppo già troppe vittime. Sarà per questo che il dottor Emanuele De Franco ha ritenuto opportuno richiedere una consulenza sulla dinamica. E contestualmente ha sequestrato i cellulari della vittima e del conducente del tir: la finalità, se dovesse ritenerlo opportuno, è quella di procedere nell'esame dei tabulati. Ma questa è soltanto una possibilità.

Con assoluta certezza la procura vuole andare fino in fondo, capire cosa abbia strappato Serena all'affetto dei suoi cari e della sua bambina e cosa abbia provocato un impatto tanto violento. L'autista del mezzo pesante, che viaggiava in direzione opposta a Serena (diretta, sembrerebbe, verso Sora) è stato iscritto come mero atto dovuto e a sua garanzia nel registro degli indagati per omicidio colposo: solo in questo modo potrà prendere parte agli accertamenti irripetibili in corso. Questa mattina il conferimento dell'incarico al medico legale, poi l'espletamento dell'esame autoptico sul corpo di Serena. Solo al termine di questi delicati accertamenti la salma potrà essere riconsegnata previo nulla osta dell'autorità ai familiari per le esequie che potrebbero essere celebrate a Pontecorvo. 

Che sia speranza o fede, che sia un filo sottile e invisibile a unire ogni famiglia, comunità diverse, gente che neppure si conosce, non cambia molto. La verità è che dopo il tragico schianto avvenuto sulla Cassino-Sora mercoledì mattina, oltre alla disperazione per la morte della giovane mamma, tutti hanno iniziato a pregare. A sperare con forza che la sua bimba, scampata miracolosamente all'inferno di lamiere, possa farcela.

Una notte insonne, dove i social hanno fatto da cassa di risonanza a un pensiero comune: deve farcela. La piccola estratta dai vigili del fuoco di Cassino da quelle lamiere accartocciate non può arrendersi. Tra richieste di preghiera, paure e speranze condivise anche ieri le comunità di Pontecorvo, Formia, Atina e Pico si sono trovate ancora una volte vicine, unite da un unico desiderio. Un sentimento che ogni mamma e ogni famiglia ha provato.

La scomparsa di Serena Pezzella originaria di Pontecorvo e residente a Formia nel quartiere Castellone, ma molto conosciuta anche a Pico (nipote del sindaco) e ad Atina dove aveva dei parenti ha sconvolto tutti: un dolore divenuto in poco tempo corale. Al di là di ciò che stabiliranno gli accertamenti disposti dalla procura di Cassino, ora l'attenzione è tutta per la bimba di due anni strappata alla morte, che lotta dal suo letto d'ospedale di Roma dove è stata trasferita poco dopo il tremendo impatto. Nello schianto della Lancia Y su cui viaggiavano mamma Serena e la bambina e un tir, ad avere la peggio sono state proprio loro: per la trentottenne dopo la carambola contro il guard-rail è stato inutile ogni soccorso.
Per la bimba, che resta in prognosi riservata, è iniziata invece la battaglia per la vita. Il sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo, che ieri si è recato in ospedale ha dichiarato: «Le condizioni della piccola sono critiche, ma lei sta combattendo con tutte le sue forze e noi preghiamo. Preghiamo tutti affinché possa farcela».

di: Carmela Di Domenico