Quella del 21 giugno scorso sarà per Atina e per tutto il territorio della Doc una data ricordare: è nato infatti il "Consorzio di tutela Atina Cabernet Doc".
Un traguardo importantissimo per l'intera Valle di Comino raggiunto dopo un lungo percorso e che ha visto lavorare fianco a fianco le quindici aziende che da anni producono il vino Cabernet di Atina e investono nel territorio.

Alla carica di presidente del consorzio è stato eletto Enrico Rossi dell'omonima azienda che, nonostante la giovane età, già da anni lavora con passione e spirito innovativo nel ramo. Dare vita al "Consorzio di tutela Atina Cabernet Doc" non è stato facile: differenti i modi di intendere e di approcciarsi alle dinamiche produttive e promozionali, ma alla fine l'impresa ha avuto successo grazie alla grande capacità dei produttori di fare squadra e di ragionare intendendo la Doc come parte di un unico territorio, riuscendo in un progetto che solo fino a qualche anno fa appariva irrealizzabile.

«Un traguardo importante e necessario per il nostro prodotto e per l'intero territorio dell'Atina Cabernet Doc - commenta con soddisfazione il neo presidente Rossi - Finora le singole e piccole realtà produttive non hanno avuto la forza e la capacità per soddisfare alcuni segmenti di mercato più significativi. Da oggi questo stato di cose è destinato a cambiare: il consorzio sarà l'espressione della collaborazione e garantirà un notevole e reciproco valore aggiunto. L'attenzione per la qualità del prodotto - sottolinea ancora il presidente Enrico Rossi - sarà il fiore all'occhiello del nostro consorzio, come del resto lo è stata fino a oggi».
Tra i prossimi obiettivi Rossi individua «quello di coinvolgere le aziende che avvieranno la produzione negli anni a venire allargando gli orizzonti verso altre mete, ciò a dimostrare che la costituzione del "Consorzio di tutela Atina Cabernet Doc" è un altro significativo tassello che si inserisce nella costruzione di un territorio coeso e compatto».
Quindi il presidente ringrazia «quanti in questo percorso hanno creduto nel progetto in maniera incondizionata e hanno contribuito con il loro impegno e lavoro».