Che sia speranza o fede, che sia un filo sottile e invisibile a unire ogni famiglia, comunità diverse, gente che neppure si conosce, non cambia molto. La verità è che dopo il tragico schianto avvenuto sulla Cassino-Sora mercoledì mattina, oltre alla disperazione per la morte della giovane mamma, tutti hanno iniziato a pregare. A sperare con forza che la sua bimba, scampata miracolosamente all'inferno di lamiere, possa farcela.

Una notte insonne, dove i social hanno fatto da cassa di risonanza a un pensiero comune: deve farcela. La piccola estratta dai vigili del fuoco di Cassino da quelle lamiere accartocciate non può arrendersi. Tra richieste di preghiera, paure e speranze condivise anche ieri le comunità di Pontecorvo, Formia, Atina e Pico si sono trovate ancora una volte vicine, unite da un unico desiderio. Un sentimento che ogni mamma e ogni famiglia ha provato.

La scomparsa di Serena Pezzella originaria di Pontecorvo e residente a Formia nel quartiere Castellone, ma molto conosciuta anche a Pico (nipote del sindaco) e ad Atina dove aveva dei parenti ha sconvolto tutti: un dolore divenuto in poco tempo corale. Al di là di ciò che stabiliranno gli accertamenti disposti dalla procura di Cassino, ora l'attenzione è tutta per la bimba di due anni strappata alla morte, che lotta dal suo letto d'ospedale di Roma dove è stata trasferita poco dopo il tremendo impatto. Nello schianto della Lancia Y su cui viaggiavano mamma Serena e la bambina e un tir, ad avere la peggio sono state proprio loro: per la trentottenne dopo la carambola contro il guard-rail è stato inutile ogni soccorso.
Per la bimba, che resta in prognosi riservata, è iniziata invece la battaglia per la vita. Il sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo, che ieri si è recato in ospedale ha dichiarato: «Le condizioni della piccola sono critiche, ma lei sta combattendo con tutte le sue forze e noi preghiamo. Preghiamo tutti affinché possa farcela».