Tentato omicidio a Carnello: sabato pomeriggio movimentato alla periferia di Sora per "colpa" di un cortile. Arrestati e trasferiti nel carcere di Cassino con la pesante accusa di tentato omicidio M.V., rumeno di 37 anni, e V.I. di anni 44, italiano e fratello dell'aggredito. I due hanno cercato di strangolare G.I. Teatro dell'episodio un cortile, appunto in località Carnello.
Una lite degenerata
Una specie di campo di battaglia. Così è stato descritto lo scenario dalla pattuglia della squadra volante del commissariato di Sora sul luogo dell'intervento. A terra un uomo, già noto alle forze dell'ordine, che ha avuto la peggio nell'ambito di una pesante lite familiare riguardante una piccola corte comune tra più abitazioni. Un cortile è stato il motivo della violenta lite, avvenuta intorno alle 16 e da dove hanno avuto inizio gli accertamenti del personale del commissariato volti a ricostruire la dinamica dell'aggressione che ha determinato il trasporto della vittima all'ospedale di Sora per le immediate cure. Le condizioni dell'uomo non destano preoccupazioni.
Decisive le telecamere
Gli accertamenti degli agenti, mediante le testimonianze e le immagini di un apparato di videosorveglianza, hanno permesso di ricostruire la violenta lite che ha visto protagonisti il fratello della vittima e il cittadino rumeno, entrambi già noti per precedenti di polizia. Importante, quindi, il materiale ricavato dalle telecamere che hanno registrato i vari frammenti che hanno consentito di ricostruire la dinamica della lite che poteva sfociare in tragedia. Le preziose immagini, indispensabili per le indagini in corso dalle forze dell'ordine, hanno infatti evidenziato il tentativo di strangolamento ai danni dell'uomo.
Il tentato omicidio
Il fascicolo, contenente gli atti e le testimonianze dell'aggressione di sabato pomeriggio a Carnello, è stato posto all'attenzione del pubblico ministero di turno che ha contestato ai due aggressori il reato di tentato omicidio. Di conseguenza è scattato l'arresto. Come detto i due sono stati associati alla casa circondariale di Cassino.
Un caso che grazie alla prontezza, alla professionalità e all'ottimo lavoro degli agenti del commissariato è stato risolto in tempi brevissimi.