Prostituzione e rifiuti, un binomio che ormai è una certezza per i residenti dell'area industriale di Piedimonte San Germano. Sono decine le segnalazioni di costante abbandonodi immondizia di tutti i tipi, dagli ingombranti, ai rifiuti edili, anche in grande quantità, a rifiuti domestici. A "troneggiare" in questo contesto bucolico di indifferenziata sono le lucciole che praticamente pur di accaparrarsi un cliente si buttano in mezzo alla carreggiata. Episodi continui e a tutte le ore del giorno che, ovviamente, si intensificano di notte.

«La situazione è deprecabile e soprattutto inaccettabile – ha dichiarato il consigliere d'opposizione Ermelinda Costa – Siamo arrivati al limite e lo abbiamo anche superato. Questi comportamenti non possono più essere trascurati. Intanto bisogna stabilire gli autori di questi abbandoni incontrollati di rifiuti di ogni tipo, non credo che si tratti solo di cittadini di Piedimonte, ma non possiamo più giustificare queste trasgressioni. Servono sicuramente maggiori controlli e sanzioni per i colpevoli. Intanto si potrebbe iniziare a rintracciare i "padroni" di questi rifiuti attraverso il contenuto dei sacchi, come pure riescono a fare in tanti altri comuni, e inchiodare le ditte che scaricano scarti edili che andrebbero invece smaltiti nel modo adeguato.

Quello su cui proprio non posso transigere sono queste donne che praticamente girano nude e invadono la carreggiata pur di attirare un cliente. La zona industriale ne è piena e rappresentano un serio problema, sia per gli automobilisti, che per loro stesse.Più volte ha chiesto al sindaco Ferdinandi di fare riferimento all'ordinanza anti prostituzione che circa due anni fa, grazie all'impegno del prefetto Emilia Zarrilli, diede una sferzata al fenomeno in tutti i comuni della provincia.
Si tratta di un atto importante. Un atto forte per cercare di eliminare una piaga come quella della prostituzione e delle conseguenze di natura criminale che determina, senza contare che si tratta di un fenomeno che tocca la dignità delle persone coinvolte, molte delle quali, giovani donne immigrate, subiscono le imposizioni degli sfruttatori. In questo modo tuteleremo anche i cittadini e le aziende che insistono nella zona e che subiscono una danno da questa presenza».