Quattro anni e sei mesi. Con la volontà e l'obiettivo chiaro nella testa di voler utilizzare ogni minuto di permanenza a Frosinone per la comunità che è stata chiamata a rappresentare.
Ieri il prefetto Emilia Zarrilli ha ricevuto la notizia, inevitabilmente nell'aria, del trasferimento in altra sede, secondo una naturale rotazione che compete ai rappresentanti di Governo.
Pistoia sarà la sua nuova sede, anche se la Ciociaria è stata quasi una "casa" per lei dove ha impiegato tutte le sue energie per risolvere i fronti caldi di questi anni, convocando riunioni, comitati per la sicurezza, sindaci con l'obiettivo sempre pratico di risolvere nella maniera più celere possibile i vari problemi che si affacciavano all'orizzonte. Riunioni alle quali erano davvero scarse le assenze, particolarmente operative e, spesso, risolutive con quella progressiva "saldatura" tra i vari protagonisti, un invito in filigrana a una unione che può davvero fare la forza.
Delicata la gestione dell'arrivo degli immigrati, i cui flussi hanno raggiunto picchi importanti in determinati periodi, in un territorio che ha spesso mostrato reticenze, che ha dovuto adattarsi alle esigenze del momento con una certa velocità. Immigrati in arrivo ma anche problematiche relative alle condizioni di permanenza degli stessi. Ma anche la sicurezza urbana ha rappresentato un altro baricentro lavorativo sul quale si sono concentrate grosse attenzioni come pure le emergenze idrogeologiche o quelle legate ai roghi estivi.
Riunioni che continuano, fino a quando resterà in Ciociaria ma anche momenti di profonda gioia: domani sera sarà con la squadra del Frosinone per chiudere un'altra stagione importante e "vincente". Un elemento caratterizzante di questi anni? La grande presenza, ovunque.

Qual è la cosa di cui va più orgogliosa?
«Credo che il territorio -ha risposto la dottoressa Emilia Zarrilli a Frosinone dal 30 dicembre 2013- sia affezionato a una figura qual è quella del prefetto, non più lontana. In questi anni mi hanno conosciuto tutti e tutti hanno saputo che potevano trovare una risposta alle varie problematiche. Tanto è vero che, a ogni occasione, mi venivano posti problemi trasversali su tutti i fronti.
E credo che questo sia stato un buon risultato. Ho fatto in modo di far conoscere meglio l'istituto prefettizio, con rigore professionale ma con quella apertura che caratterizza la mia persona».

Le battaglie più belle?
«Oggi mi sembrano tutte belle perché sono alle spalle, quando le vivevo mi sembravano meno belle».

Che cosa si porta nel cuore della Ciociaria?
Un momento di commozione, inevitabile, solo alla parola "Ciociaria". Poi la risposta: «L'affetto di tutti, perché dove andavo trovavo sempre tanto affetto. Questo me lo porterò dentro. E spero di aver ricambiato con altrettanto affetto». Poi si torna a pensare al lavoro. "I percorsi adottati qui sono stati positivi. Spero che vengano continuati».

E rispetto alla nuova sede?
«Proverò a lavorare bene come penso di aver lavorato qui». Adesso a guidare la prefettura di Frosinone arriverà presto il dottor Ignazio Portelli, finora ispettore generale di amministrazione.