Con la delibera 473 del 28 giugno, a firma del direttore generale Ares 118 dottoressa Maria Paola Corradi, con decorrenza 1° luglio, sono state disattivate le Unità operative complesse, Servizio urgenza emergenza sanitaria, Frosinone e Latina istituendo, contestualmente, l'Uoc Sues Frosinone-Latina.
La responsabilità della istituenda Uoc, nelle more delle procedure autorizzative regionali per l'indizione di un avviso pubblico per il conferimento dell'in carico, è stata affidata alla dottoressa Annamaria Matarese, Roma, direttore Uoc maxi emergenze. La delibera dispone l'accorpamento organizzativo delle Centrali operative 118 istituendo, dunque, la nuova Uoc Sues Latina-Frosinone.

I dubbi
Cosa comporterà, a livello sostanziale, l'istituzione Uoc Sues di Latina-Frosinone? Il capoluogo pontino verrà preferito a quello ciociaro relativamente alla localizzazione della Centrale operativa unica? Per i lavoratori l'ipotesi "spostamenti", pensiamo in primis agli addetti alla consolle (dodici sia in provincia di Frosinone che in quella di Latina; duecento circa, invece, i lavoratori Ares 118 nella provincia ciociara), è concreta? E ancora: nelle zone di confine tra i due territori ci saranno cambiamenti? Tagli? Quali tempistiche a livello organizzativo?

Le parole dell'assessore
«La delibera risponde Alessio D'Amato, assessore alla sanità e all'integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio è il naturale conseguimento di quanto contenuto nel Programma operativo regionale 2016-2018 che riprende quanto indicato dal decreto ministeriale 70/2015: ovvero un bacino di almeno 600.000 abitanti per Centrale operativa 118. Al momento, si tratta di un'unificazione organizzativa di tipo amministrativo e non è stato ancora individuato il luogo fisico di posizionamento della Centrale. I criteri su cui si baserà la scelta? Saranno esclusivamente di natura logistica e infrastrutturale (spazi, linee telefoniche, linee dati…). Al momento le due Centrali sono state unite amministrativamente, quando avremo completato le necessarie valutazioni sulle infrastrutture tecnologiche presenti e le possibilità di sviluppo delle stesse, allora provvederemo ad accorparle anche fisicamente.
La Centrale operativa -spiega- È il luogo fisico in cui affluiscono le chiamate dei cittadini: i soccorsi vengono svolti da ambulanze, auto mediche ed elicotteri presenti sul territorio. Non ci sarà alcuna modifica né del numero, né della dislocazione dei mezzi di soccorso. Per il cittadino non cambierà assolutamente nulla. Una Centrale unificata per le due province comporterà naturalmente un'implementazione del personale di consolle. Faremo ciò che abbiamo fatto in seguito all'unificazione delle Centrali di Rieti e Viterbo: un bando di mobilità volontaria tra il nostro personale. Chi vuole lavorare nella nuova Centrale potrà partecipare al bando, altrimenti continuerà a prestare servizio sul territorio. Le competenze del personale di Frosinone, come quelle del personale di Latina, saranno assolutamente salvaguardate: parliamo di medici e infermieri specializzati nell'emergenza sanitaria. Chi non vorrà trasferirsi nella nuova Centrale unificata, continuerà a dare il suo prezioso contributo sui mezzi di soccorso operanti nel territorio. Nessun taglio, nessun mezzo in meno, nessuna modifica nella dislocazione dei mezzi sul territorio».

C'è chi dice no
Il pensiero di Beatrice Moretti, segretaria con delega alla sanità della Cgil Frosinone-Latina, è chiaro. «Siamo contrari -sottolinea- Mentre questa cosa può avere un senso per altre realtà, vedi la Camera di Commercio, quando si parla di sanità, siamo contrari ad accorpare due realtà così diverse dal punto di vista geografico e di collegamenti. La realtà di Latina ha una densità maggiore in termini di popolazione e c'è un numero di soccorsi più alto, ma in provincia di Frosinone c'è una gestione dei soccorsi più complessa considerando il fatto che ci sono tanti piccoli comuni e, tra questi, quelli montani. Una centrale operativa deve rispondere alle esigenze specifiche di un territorio». Non ci sono ancora ufficialità, ma Moretti sottolinea che per la sede «sembrerebbe sia Latina, ma non siamo contrari per una questione di puro campanilismo. Il problema è un tipo di organizzazione che non risponde alla domanda di salute dei territori che, ribadisco, sono diversi. Non penso a tagli del personale, ma una distribuzione che possa sfavorire una delle realtà sì. Quella dell'accorpamento è stata una scelta di tipo "ragionieristico". E c'è il timore che questo accorpamento possa essere il preludio per una semplificazione relativa al numero delle Asl. E se poi sarà la volta anche dei distretti?».

L'Uoc Sues, dal punto di vista organizzativo-funzionale, dovrebbe partire da gennaio 2019. La Cgil, attraverso una nota, specifica che «attraverso il coordinamento Fp Cgil Ares 118 è stata subito avanzata una formale richiesta d'incontro all'azienda».
Sulla questione, attraverso una lettera, all'indirizzo del dg Ares 118 dottoressa Maria Paola Corradi, è intervenuto anche Danilo Magliocchetti, consigliere comunale e provinciale di Frosinone «Non si vogliono fare campagne di campanile, ma la dicitura Latina-Frosinone per la costituenda Uoc unificata, significa che Frosinone è in qualche modo subordinata, anche solo territorialmente, a Latina? Cosa si intende per "accorpamento organizzativo delle centrali operative"? Il personale, le professionalità e le esperienze maturate su Frosinone verranno salvaguardate e continueranno a operare sul territorio della provincia di Frosinone, con la stessa competenza, tempestività di intervento e qualità del servizio? L'auspicio è certamente in questo senso».