Una luce in fondo al tunnel per la questione del Nocione. Ad accendere la speranza è il Movimento 5 Stelle. Il deputato Ilaria Fontana si è impegnata per cercare di dare quanto più risalto possibile alla situazione del sito del Cassinate. Nei giorni scorsi erano stati avviati i primi scavi e le ruspe erano state accolte dai residenti con le lacrime agli occhi, dopo anni di attesa qualcosa si sta muovendo.

Una guerra portata avanti con grandissimo impegno dagli ambientalisti del territorio che non si sono mai arresi, Edoardo Grossi e Salvatore Avella, sono rimasti in prima fila incalzando le autorità. Ora la procura è in azione. In questo contesto l'onorevole Fontana presenterà lunedì una proposta di legge, targata M5S, per l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. Un organo che possa quindi vigilare e far luce su specifiche tipologie di trasgressioni e violazioni in materia ambientale, nel quale sarà portata all'attenzione l'annosa questione del Nocione.

«Sono anni che con i cittadini, le tante associazioni, gli attivisti, i comitati, lottiamo per denunciare lo status quo del territorio e la mancanza di un'adeguata programmazione al fine di far cessare il traffico illecito e lo smaltimento dei rifiuti nella nostra splendida terra - ha dichiarato Fontana - Da oggi grazie al Governo del cambiamento abbiamo l'occasione di aprire un focus. Insieme alle alte cariche dello Stato e in cooperazione con gli enti competenti, faremo confluire tra i temi della commissione di inchiesta quelli che oggi si raccontano nella cronaca. Penso al fiume Sacco e al Nocione, martoriati dalla speculazione industriale e dalla criminalità che si occupa di far sparire il problema dei rifiuti e delle discariche. Sono in prima linea nella richiesta di maggiori controlli e per la sensibilizzazione in materia ambientale, c'è ancora molto da fare.

Sono centinaia le segnalazioni che mi arrivano, dai miasmi alle acque contaminate. Ci vorrà tempo ma sono convinta che ce la faremo a ripristinare il diritto al respiro, alla sopravvivenza: il diritto alla vita. Finalmente il nostro futuro torna nelle nostre mani».
Intanto, i residenti hanno avviato una raccolta firme perché gli scavi nell'area del Nocione hanno portato alla luce liquidi dall'odore nauseabondo.