La promessa è diventata realtà. Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato definitivamente e all'unanimità la legge che consentirà di assumere cinquemila unità, nei prossimi cinque anni, così da rinforzare le strutture sanitarie del territorio. È forse uno degli atti più attesi, quello appena varato dalla massima assise regionale, il cui obiettivo è quello di garantire il ricambio generazionale del personale che opera nel sistema sanitario e aprire una nuova stagione di concorsi pubblici. Entrando nel dettaglio, la nuova normativa porta dei cambiamenti radicali sul ricambio degli operatori del settore. Infatti, mentre la normativa nazionale prevedeva la proroga alle graduatorie senza termine, la legge appena approvata alla Pisana fissa l'espletamento dei concorsi pubblici e la formazione di graduatorie a cui attingere per un periodo massimo di 36 mesi (tre anni), tempo oltre il quale decadono automaticamente (questo varrà per i concorsi a partire dal 31 gennaio 2018).
Un procedimento che, inoltre, «non interferisce in alcun modo con le procedure di stabilizzazione in corso che procedono secondo normativa vigente» spiega la Regione nella nota ufficiale. «Grazie a tutto il Consiglio perché per il Lazio è una bella giornata - ha dichiarato il presidente della Regione, Nicola Zingaretti - Si chiude una fase storica, si apre una stagione di nuove assunzioni e nuovi concorsi per la sanità, cinquemila assunzioni nei prossimi anni e soprattutto si apre la sanità a una nuova generazione, noi rischiavamo di tenere chiuse le porte della sanità della Regione e dei policlinici universitari, aprire una stagione di assunzioni programmate e nuovi concorsi è davvero una parte fondamentale della nuova sanità che vogliamo costruire».
«Voglio ringraziare l'aula per aver approvato all'unanimità una legge che sarà un vero e proprio detonatore per avviare una nuova stagione concorsuale – è il commento dell'assessore alla Sanità Alessio D'Amato - Abbiamo bisogno di nuovi concorsi per far entrare nel sistema sanitario regionale nuove leve di giovani medici e infermieri e dare forma così ad una nuova generazione di professionisti».