L'attesa logora l'anima. Figuriamoci quando ad attendere sono persone che per vent'anni hanno chiesto verità e famiglie colpite da gravi da malattie che alla vista delle montagne di rifiuti saltati fuori dalla terra sono rimaste ammutolite. Che non si possa tirare fuori dal cilindro quel famoso "nesso di causalità" tra i rifiuti interrati e le famiglie (quasi) sterminate dai tumori è pacifico. Ma l'assenza di questo famoso nesso non basta a spiegare perché e come quei rifiuti, a soli cinque metri dall'erba rigogliosa e lussureggiante, siano finiti a Nocione. E forse non solo lì. E perché quella gente, che resta ammutolita davanti agli scavi arrivati con vent'anni di ritardo, non abbiano fino a ieri avuto risposte.

Il merito va alla procura di Cassino, agli uomini della Finanza che non hanno mollato la presa e ai tanti attivisti guardati spesso in cagnesco per battaglie scomode: battaglie per le verità. La verità, quella della presenza di rifiuti interrati a prescindere dalla loro natura non si può più nascondere. Nemmeno sotto un palmo di terra. E mentre si attende che l'Arpa completi le analisi sui campionamenti effettuati nel giorno "storico" per la battaglia di Nocione, gli inquirenti rassicurano: nell'arco di 24 ore, almeno secondo gli accordi, arriveranno i teli che serviranno a mettere temporaneamente in sicurezza l'intera area.

Un passaggio tecnico, prima che proprio in base a quanto verrà stabilito dall'Arpa l'Autorità giudiziaria disporrà cosa fare.
A qualche ora dalla scoperta della presenza dei rifiuti interrati, gli odori nauseabondi sono arrivati fino a via Sferracavalli dove i residenti hanno alzato subito i toni, dichiarandosi pronti perfino a una raccolta firme per bloccare questa situazione.
Nulla di più superfluo: in 24 ore la messa in sicurezza, al più presto la caratterizzazione e si spera l'attesa bonifica. Un'accelerata legata sicuramente all'impegno del colonnello Fortino prima,del colonnello Rapuano oggi.
E quello di una procura che haascoltato congranderesponsabilità il grido d'aiuto della popolazione.

Al di là di quanto potrà emergere dall'analisi delle acque e dei fanghi, gli scavi effettuati da Finanza, vigili del fuoco, Arpa e Ingv sono una vittoria: quella della società civile che non si arrende e che pretende verità. Anche dopo vent'anni.
«Ho incontrato i membri del coordinamento ambientale di Cassino per discutere delle numerosecriticità ambientaliche viveil territorio e gettare le basi di un'azione sinergica tra Enti. Ritengo che raccogliere le istanze dei cittadini, attraverso il confronto diretto con il mondo dell'associazioni smo, sia prioritario per elaborare una seria proposta di interventi di messa in sicurezza» ha aggiunto con una nota il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli.