La pasionaria del Pd Sarah Grieco e il sindaco D'Alessandro: la scena finale, poco prima della conclusione del consiglio è tutta loro. E' mezzanotte e durante la dichiarazione di voto lei prova a spiegare il No al dissesto - dopo aver manifestato in passato il proprio assenso - dicendo: "Noi siamo convinti che il dissesto per questa città sia una ripartenza, ma non votiamo questo dissesto per le modalità con le quali è stato dichiarato. Non è né timore né mancanza di responsabilità. Se avessimo guidato noi la città, lo avremmo dichiarato prima. Siamo favorevoli al dissesto ma non a questo dissesto". Lascia il microfono, un attimo di silenzio, poi la sala esplode. E' il sindaco a sbottate per primo: "Sarah ma dai, è una falsità". E prova a far cadere quello che ritiene un castello di… scuse per mettere una pezza al voto contrario. Parte un battibecco. Più voci si levano nell'aula. Il presidente del consiglio, Secondino, invita ad accomodarsi poi chiude il consiglio più importante della storia di Cassino. Lo fa con i numeri: dichiara approvata la bancarotta dell'Ente con 24 presenti, un assente, 14 favorevoli, 10 contrari. Qualcuno grida: "Aprite una bottiglia, su, fate un brindisi" ma le facce di tutti sono tese. Ognuno è cosciente del destino ineludibile e dell'inizio della salita per Cassino.