La paura e la notte fonda. La paura che i ladri si fossero affacciati nella propria attività per lasciare la loro terrificante impronta, trascinando via in poco tempo il frutto di sacrifici e di duro lavoro; e la notte fonda dove i rumori possono sembrare frastuoni, amplificarsi, confondere. È lo scenario in cui si inserisce la tragedia sfiorata in località Petrose a San Giorgio a Liri, dove i protagonisti sono due imprenditori e i ladri non compaiono affatto ma rappresentano la molla che fa premere il grilletto di una carabina calibro 22 che colpisce un'auto e che porta all'arresto di un trentaseienne.
La ricostruzione
Sono le tre della notte tra sabato e domenica. Alcuni rumori fanno temere l'assalto da parte dei malviventi a un titolare di una attività nel comparto della meccanica. Ma in giro c'è anche un suo collega, per lo stesso identico motivo. Temevano da qualche giorno l'incursione dei malintenzionati nelle loro aziende ed entrambi erano lì per scoraggiare eventuali azioni ai loro danni.
C'erano stati movimenti sospetti di recente a tenere tutti svegli in quella zona e piccoli tentativi che già avevano fatto migliorare, a diversi titolari di attività, il sistema di video sorveglianza e le recinzioni: per questo l'allerta e le veglie erano continue. Quando i militari della stazione di Aquino, guidati dal maresciallo Parrillo e intervenuti su richiesta della centrale operativa della Compagnia di Pontecorvo sono arrivati sul posto hanno accertato che il trentaseienne, titolare di una ditta all'interno di quell'area industriale, poco prima aveva udito dei rumori sospetti e subito si era diretto all'esterno dell'attività esplodendo un colpo d'arma da fuoco che è andato a colpire l'autovettura di un altro imprenditore del posto titolare di attività nel settore della vigilanza e in quello della ristorazione che, mosso dalle stesse motivazioni, stava eseguendo un'attività ricognitiva nella zona.
Il proiettile, esploso con un'arma detenuta per uso sportivo e regolarmente denunciata, fortunatamente si è andato a conficcare nel cruscotto anteriore della macchina senza neppure sfiorare o, peggio ancora, procurare lesioni al conducente, in realtà, suo collega. Tra di loro nessuna acredine o motivi di litigio.
Una tragedia sfiorata: i militari della compagnia di Pontecorvo, coordinati dal capitano Tamara Nicolai e dal tenente Vittorio De Lisa, hanno arrestato l'imprenditore. È accusato di tentato omicidio, danneggiamento, porto abusivo di armi ed esplosione di colpi di arma da fuoco in luogo pubblico.
L'arrestato, secondo le disposizioni del magistrato della procura Roberto Bulgarini Nomi è stato sottoposto al regime dei domiciliari mentre l'arma da fuoco, la carabina calibro 22, il relativo munizionamento e l'autovettura sono stati sottoposti a sequestro. Nello stesso contesto è stato anche adottato il ritiro cautelare delle armi possedute dall'indagato