Il "trucco" era sempre lo stesso: farsi ricaricare la postepay da ignari tabaccai e fuggire con l'importo nella carta senza corrispondere il denaro. Un modus operandi, come ricostruito dai carabinieri, ben riconoscibile ma difficile da bloccare poiché i due "prestigiatori" si muovevano in zone diverse, con un'auto presa a noleggio e senza una continuità spaziale. Così, stando a una prima ricostruzione dei carabinieri dell'Aliquota Radiomobile di Pontecorvo, le ricevitorie truffate sono state molte, disseminate in tutto il Lazio e la Campania : colpi a Nettuno, Anzio, Terracina, Ferentino, Ceprano, Castrocielo e Cassino. Fino a ieri. Quando un mirato servizio - strutturato in diverse attività affidate agli uomini del tenente De Lisa, coordinati dal capitano Nicolai - ha permesso di bloccare Alessio Paone, 28 anni (noto per associazione a delinquere di stampo mafioso) e Giuseppe Buono, 54 anni, (già noto per reati contro il patrimonio e la fede pubblica) entrambi napoletani, ritenuti gli autori dei colpi messi a segno negli ultimi mesi.
L'attenzione del Comando provinciale guidata dal colonnello Cagnazzo era già molto alta su questo fronte: l'attività certosina dei militari della Compagnia di Pontecorvo ha permesso di bloccare i due partenopei a Pignataro, a bordo di una Peugeot 208 nera - noleggiata a una società di Vercelli - usata per "lavoro".
I militari - grazie anche alle prove testimoniali raccolte, hanno fermato la coppia dopo la ricarica da 600 euro effettuata in una ricevitoria di via Garigliano, a Cassino, senza ovviamente corrispondere il denaro: due tranche - che a loro dire sarebbero servite a pagare l'affitto - per poi scomparire. Così come avrebbero fatto a Ferentino il 20 aprile (600 euro), poi ad Anzio e Terracina. E ancora ad Aversa il 12 aprile (225 euro); a Ceprano il 9 maggio (poco più di 200 euro); a Castrocielo, il 6 giugno (con 275 euro portati via) e ieri a Cassino. Dopo le manette sono state sequestrate carta postepay (intestata a una terza persona, sembrerebbe parente di uno dei due), soldi e auto. Indagini aperte su possibili altri episodi.