Accusato di tentato omicidio nei confronti della moglie, marito rischia oltre 8 anni di reclusione in abbreviato. Ieri mattina in aula le richieste del pm, la dottoressa D'Orefice: tenendo conto degli sconti di pena previsti dalla scelta del rito, la pubblica accusa ha chiesto per il cinquantaseienne otto anni e quattro mesi di reclusione.

La ricostruzione
La donna, nell'ottobre dello scorso anno, venne trovata a terra in casa dal figlio che rincasando vide sua madre priva di sensi. In prima battuta, si pensò a una rapina finita male. Ma, una volta soccorsa e trasferita in ospedale, la vittima raccontò di essere stata aggredita dal marito che avrebbe tentato anche di strangolarla. Lei svenne e il marito - sempre secondo la versione della vittima - credendola morta fuggì.

L'arrivo improvviso del figlio, che stava facendo ritorna a casa, mise in moto la macchina degli inquirenti e quella dei soccorsi.
L'uomo, I.A.C., assistito dall'avvocato Andrea Coletta, ascoltato nella precedente udienza, ha invece ammesso la discussione e la consequenziale colluttazione con la donna ma ha negato con forza di averle messo le mani intorno al collo e di essere fuggito: in base alla versione fornita dall'uomo, dopo l'ennesimo violento litigio lui avrebbe raggiunto l'abitazione di un parente come spesso accadeva ma quando la signora era ancora del tutto vigile. Si torna in aula martedì, per le deduzioni ed eventuali controdeduzioni. Poi l'attesa sentenza.