Bivacco lungo le strade, atteggiamenti discutibili e spaccio. Solo venerdì scorso la polizia di Stato ha fermato altri extracomunitari alla villa comunale: uno di loro aveva bustine di marijuana pronte per essere vendute in un luogo amabile e "sacro" alla città dove trascorrono ore di relax famiglie, bimbi e sportivi.
Ecco allora che l'assessore ai servizi sociali, Benedetto Leone annuncia: «Dalla settimana prossima i Servizi Sociali del Comune inizieranno una verifica a tappeto degli immobili che accolgono i migranti. Non è più possibile assistere al bivacco, al non rispetto delle regole e del civile vivere in una comunità. Le regole non esistono per limitare la libertà di qualcuno, ma per garantirla a tutti. So bene che i Comuni, le amministrazioni hanno poca azione di manovra sul fenomeno dell'accoglienza in emergenza, ma non possiamo restare in silenzio davanti alle continue segnalazioni dei cittadini. Per questo motivo ho pensato a due proposte da portare avanti come Assessore ai Servizi Sociali». E le elenca.
1. Attivazione di uno sportello, che faccia rete tra cittadini e istituzioni, con un numero di telefono dei Servizi Sociali destinato ad acquisire notizie, segnalazioni e qualsiasi elemento utile a verificare l'eventuale presenza di criticità connesse all'assistenza dei profughi ospitati sul territorio comunale. «Le segnalazioni saranno, poi, girate per competenza alla Prefettura, alla Questura e alle altre autorità pubbliche ovvero, nel caso in cui risulti opportuno, anche all'autorità giudiziaria». 2. Una verifica delle cooperative che fanno accoglienza in città.
«I Servizi Sociali - continua - predisporranno una relazione a cura degli assistenti sociali, sulla sussistenza dei requisiti di abitabilità degli immobili, sulle condizioni igieniche dei locali che ospitano i migranti e se le cooperative svolgono quelle attività di integrazione per i ragazzi accolti. Queste relazioni, verranno inviate alla Prefettura e al Ministero degli Interni». Non è un intervento contro l'accoglienza, al contrario, a favore di un pieno rispetto delle regole. Leone ci tiene a rimarcare, come fatto in passato: «Qui non si discute di chi sia a favore o contro l'assistenza sociale. I fatti nazionali di questi giorni non c'entrano. Qui si deve approfondire seriamente se sia giusto o meno assistere, con inerzia, ai fenomeni distorsivi, che coinvolgono anche il nostro territorio, e che rischiano di alimentare casse private dei soliti furbetti, senza scrupoli, con business fuori controllo. Una comunità civile che accoglie e assiste i profughi, non può prescindere dalla formazione obbligatoria e dalle attività sociali da mettere in campo per una integrazione matura e sostenibile. Se le cooperative percepiscono dallo Stato dai 38 ai 40 euro al giorno, per l'assistenza e integrazione, e poi li vediamo abbandonati a vagabondare per la città e per la villa comunale, dovrà pure esserci un meccanismo minimo o una strada per i Comuni di far rispettare legalità e decenza».
E infine: «Oggi abbiamo un Ministro dell'Interno che sta portando avanti una linea chiara e ferma sulla questione migranti. Bene, verifichiamo come amministratori comunali se ci sarà il supporto del Governo ai Comuni, da sempre lasciati soli, sia a livello centrale che europeo. Preparerò fascicoli precisi, sulle cooperative, sugli ambienti di accoglienza, sulle attività, allegando foto e anche dichiarazioni dei cittadini. Da amministratore non posso restare in silenzio o non posso girarmi dall'altra parte quando vedo sporcizia, maleducazione e sopraffazione sia nei luoghi simbolo della città che in quelli ordinari. Voglio essere chiaro su questa proposta: non è una questione politica. Qui è una questione di civiltà».