Dall'Italia al Marocco per nascondere una Porsche, denunciato un imprenditore frusinate insieme ad altre due persone di Latina. L'uomo, un sessantenne del capoluogo, è ora indagato per il reato di riciclaggio. Tuttavia dell'auto, una Porsche Cayenne, non c'è più traccia. Il sospetto degli investigatori della sezione volanti, che hanno condotto le indagini, è che possa esser stata rivenduta, sotto banco, nel paese africano.

Tutto inizia quando l'imprenditore frusinate, operante nel settore delle carni, decide di acquistare, con la formula del leasing, una fiammante Porsche Cayenne.
L'auto, secondo gli accertamenti condotti dagli uomini del commissario capo Flavio genovesi, ben presto varca in confini nazionali per arrivare prima in Spagna e poi da qui, via mare, nel vicino Marocco. Ed è lì che si sarebbe consumato l'episodio incriminato. Ovvero, il frusinate si presenta negli uffici della questura di Frosinone per denunciare una storia che, sin da subito presenta diversi lari oscuri. In pratica l'uomo racconta alla polizia una storia che appare inverosimile: mentre si trovava in Marocco sarebbe rimasto vittima di un rapimento a scopo di estorsione.
Il tutto per una questione legata all'usura. L'imprenditore aggiunge anche di esser stato costretto, sotto minacce, a vendere la costosa auto.

Dalle indagini emerge che l'uomo aveva stipulato, per l'acquisto del veicolo, un leasing. Tuttavia ben presto, secondo quanto emerso, non aveva fatto fronte al canone pattuito.
La società venditrice della Porsche, nel frattempo, aveva presentato una formale denuncia per effetto della quale aveva ottenuto e notificato all'interessato il decreto di sequestro preventivo.
Tuttavia, in base alle accuse, il sessantenne, con l'aiuto di due giovani residenti a Latina, sarebbe riuscito in qualche modo a disfarsi della Porsche. Una serie di riscontri testimoniali e tecnici sembrerebbero confermare questa ipotesi investigativa. Per il frusinate e i due latinensi è scattata una denuncia per riciclaggio.