È stata una polmonite a causare la morte di Antonio S., il neonato di Priverno deceduto nei primi giorni di gennaio all'ospedale "Spaziani"di Frosinone. Nei giorni scorsi, infatti, è stata ufficialmente depositata in Procura la perizia redatta dall'anatomopatologo del policlinico "Agostino Gemelli" di Roma, Arnaldo Capelli, consulente tecnico nominato dal pm Barbara Trotta titolare dell'inchiesta aperta dopo la morte del piccolo e che vede indagate cinque persone, ossia quattro infermiere e un medico per effettuare delle analisi sui campioni biologici prelevati dal corpicino del neonato al fine di risalire alle cause che hanno portato alla fine così prematura della sua vita.

La perizia, dunque, pare escludere negligenze e colpe di medico e personale infermieristico, che dal canto loro avevano già iniziato a curare il neonato durante il ricovero allo "Spaziani" proprio per una infezione sorta nei giorni successivi alla nascita: nello specifico, avevano predisposto una terapia antibiotica ad ampio spettro in attesa di capire quale potesse essere il microbo presente nel corpo del piccolo. La morte di Antonio S., però, aveva portato i suoi familiari a sporgere una denuncia sui fatti e a ipotizzare anche sui media possibili e presunte negligenze del personale ospedaliero. Ne scaturì l'apertura dell'inchiesta, che ora potrebbe essere a un punto di svolta, visti gli esiti della perizia che potrebbero portare il pm a chiedere l'archiviazione del caso, visto che scagionerebbero gli indagati da qualsiasi responsabilità.

Vale la pena ricordare, a questo punto, che tre delle quattro infermiere sono difese dall'avvocato Giuseppe Spaziani, mentre una è assistita dall'avvocato Marco Pizzutelli; il medico, invece, è difeso dall'avvocato Claudio Iacobelli, mentre i familiari del neonato sono assistiti dagli avvocati Angelo Fiore e Filippo Iacoacci. Subito dopo la morte del piccolo, il pm di Frosinone incaricò il medico legale Maria Vigliadoro per i primi esami, unitamente alla neonatologa Emanuela Coluzzi medico del "Santa Maria Goretti" di Latina e al professor Arnaldo Capelli, ossia l'anatomopatologo che ha poi depositato la perizia.
Dal canto loro, anche gli avvocati Giuseppe Spaziani e Marco Pizzutelli avevano nominato un consulente di parte, ossia il medico legale Daniela Lucidi. L'avvocato Claudio Iacobelli, invece, aveva nominato come consulente il medico Lorenzo Gitto. Infine, anche la famiglia di Antonio S. aveva nominato Giuseppe Manciocchi.