Nell'approssimarsi della festa della comunità "In dialogo", domenica 17 giugno, Padre Matteo Tagliaferri, fondatore della struttura di recupero situata a Trivigliano, parla del tema che ha scelto per celebrare il 27esimo anniversario. Padre Matteo sottolinea, ancora una volta, come il vero "cuore" della questione legata all'abuso e alla dipendenza da sostanze sia profondamente connesso a quella «voglia di vita inattesa che chiede risposte».

È un "grido" quello che tanti giovani lanciano, ma che rischia di rimanere inascoltato se non si «Vive la cultura più positiva, se non la si fa civilmente progredire, rendendo protagonisti i nostri ragazzi». In questo quadro, «Preoccupa la visione della Sanità che coglie solo le conseguenze dell'abuso e non va alle cause vere, non vede quel male d'essere, il vuoto dell'anima. Se la risposta è solo biologica, essa si riduce solo a ciò che è quantificabile, che non lascia spazio a rapporti culturali ed educativi che riattivino quelle dimensioni interiori e relazionali profonde», da cui è indispensabile (ri)partire per aiutare i ragazzi di oggi. Ecco, dunque, che la comunità triviglianese Rompe la solitudine della persona, vede il "di più" della persona, poiché ognuno di noi è di più rispetto a quello che si trova a vivere", toccando infine i temi della speranza, della cultura dell'Uomo che "È corpo, psiche, spirito".