Un venerdì sera da incubo a Sora. E un sabato mattina da dimenticare. Centinaia di pesci morti portati nel cuore della città dalla corrente del Liri. Erano tantissimi e di diverse dimensioni; galleggiavano senza vita nel fiume, sotto i ponti e lungo gli argini. Come se non bastasse il pessimo spettacolo, un cattivo odore pungente e fastidioso proveniente dalle acque del Liri, inquinate e puzzolenti.
Ieri mattina la città si è svegliata con un terribile odore, specie in località Compre. Il fiume è diventato una discarica a cielo aperto, l'acqua limacciosa e maleodorante ha allarmato e indignato i residenti. Tutto risale a lunedi scorso quando un letto di misteriosi liquami invase il fiume in località Valfrancesca, a ridosso della diga. Da quel momento il consorzio Conca di Sora, che distribuisce l'acqua del fiume agli agricoltori di una vasta area tra Sora, Isola del Liri e Castelliri, ha interrotto l'erogazione per evitare la contaminazione dei campi irrigati.
Venerdì i liquami sono stati rimossi, ma la puzza e l'acqua limacciosa del Liri restano. «Gli operai del consorzio di bonifica Conca di Sora hanno completato le operazioni di recupero e smaltimento dei fanghi, di origine sconosciuta, che galleggiavano sul fiume Liri in corrispondenza dello sbarramento mobile di località Valfrancesca - hanno fatto sapere dal Conca di Sora - Il consorzio, non appena avuta notizia dello sversamento, aveva sospeso in via precauzionale il servizio irriguo, segnalando la presenza della chiazza ad Arpa Lazio, ai vigili urbani, al sindaco di Sora e al comando dei carabinieri forestali. Le squadre del Conca hanno recuperato e avviato a smaltimento oltre 50.000 litri di fanghi. Concluso l'intervento, il consorzio ha proceduto alla riapertura della paratoia di Valfrancesca, ripristinando il servizio irriguo a beneficio delle tante aziende agricole di Sora, Castelliri e Isola del Liri». In molti, però, anche nella giornata di ieri, si sono lamentati per la mancanza d'acqua per poter irrigare i terreni.
A dichiararsi pronti a costituirsi parte civile in un eventuale processo contro gli inquinatori del Liri, con tanto di richiesta di risarcimento danni, sono il segretario Aldo Merolle e il presidente Francesco Tersigni dell'associazione dilettantistica "Pescatori Sportivi Sora. «Da quattro anni siamo impegnati in un progetto di ripopolamento dei pesci e oggi tutto il nostro lavoro è distrutto – protestano i due – Abbiamo avvertito le autorità di questo disastro. La nostra amarezza è davvero tanta».