Dopo quindici giorni di latitanza è stato arrestato Francisco Parente, il trentaquattrenne di Santi Cosma e Damiano conosciuto come il "cileno", accusato di aver accoltellato il ventiquatrenne Adolfo Pandolfo. Una fuga che è stata interrotta nel primo pomeriggio di ieri all'interno di un noto bar di Cassino, dove l'ex latitante si trovava insieme all'attuale compagna. Ai militari che gli si sono presentati davanti non ha opposto alcuna resistenza e poco dopo era già nella caserma della Compagnia dei Carabinieri di Formia, dove gli è stato notificato l'ordine di custodia cautelare firmato dal Gip del Tribunale di Cassino, Salvatore Scalera, su richiesta del pm, Alfredo Mattei. Già nel tardo pomeriggio di ieri il cileno era stato trasferito nella casa circondariale di Cassino.

La cattura è avvenuta dopo giorni di appostamenti, controlli e verifiche, che hanno consentito agli uomini comandati dal maggiore David Pirrera di stringere le manette ai polsi di colui che è ritenuto l'accoltellatore di Adolfo Pandolfo, raggiunto da un fendente al polmone, sferrato la sera del 14 maggio a Scauri. «Lo abbiamo identificato ha detto il colonnello Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri grazie alle testimonianze che avevamo raccolto subito dopo il fatto, avvenuto per motivi passionali. Sapendo di essere stato identificato si è dato alla latitanza. Grazie all'attività investigativa nei confronti di persone a lui vicine, siamo riusciti a trovare una traccia. Lo abbiamo cercato sui monti Lepini e poi nel cassinate dove lo abbiamo fermato dopo un pedinamento».

Si è così concluso un episodio che era stato chiaro sin dall'inizio, come già avevamo riportato anche l'altro giorno, quando ormai il ricercato era braccato dai carabinieri. Una ricerca che era iniziata la sera del 14 maggio, quando il Parente ha intercettato a Scauri l'auto sulla quale si trovavano Adolfo Pandolfo e una ragazza di Formia, ex del Parente e dalla cui relazione è nato anche un bambino. Il trentaquattrenne avrebbe invitato il suo compaesano a fermarsi, ma invece di chiarire lo ha colpito al petto con una coltellata, dandosi poi alla fuga. Il ferito è stato soccorso e trasferito presso l'ospedale Dono Svizzero di Formia, dove è stato sottoposto d un intervento chirurgico al polmone. Il giovane, dopo alcuni giorni è stato dimesso. Nel frattempo i carabinieri continuavano le ricerche e già da qualche giorno erano sulle tracce del latitante che forse ha potuto contare sulla complicità di qualcuno.