Il dissesto del Comune è ormai quasi realtà. Lo dicono anche gli amministratori. Ma in quel "quasi" si raccolgono tutte le incognite che adesso iniziano ad affacciarsi attorno al crac finanziario. Perchè il governo Cottarelli che si appresta a giurare alle camere, abbastanza probabilmente, per non dire certamente, non avrà la fiducia. Dunque entro settembre si potrebbe tornare alle urne per eleggere il Parlamento. E il leader di Forza Italia Mario Abbruzzese che lo scorso 4 marzo ha accarezzato la poltrona di Montecitorio, ha forte la tentazione della rivincita. E forse non è una coincidenza che il "caso default" e i 40 milioni di debiti furono accantonati nella scorsa campagna elettorale quando - legittimamente - il sindaco D'Alessandro si spese anima e corpo per il leader di Forza Italia.

Una candidatura oggi con il dissesto appena dichiarato potrebbe indebolire il centrodestra? Sono in tanti a pensarlo, ma il tempo non gioca a favore. L'assessore Schimperna è stato chiaro: «Dopo il previsionale e il Consuntivo, il 31 luglio bisogna approvare gli equilibri di bilancio. O si continua sulla strada tracciata oppure si mette la parola fine e si dichiara il dissesto finanziario». Ma il crac, non sarebbe un buon viatico per gli aspiranti onorevoli e consiglieri. E poi c'è il nodo alleanze: come potranno i consiglieri della Lega supportare ancora il centrodestra tradizionale se a livello nazionale si salderà l'asse con i Cinque Stelle?
Intanto dall'opposizione si leva la voce dell'opposizione che spiega come è possibile evitare il crac recuperando ben 18 milioni di euro.Ma l'assessore Leone lo stronca: «Quando dall'opposizione,un ex assessore, annovera tra le potenziali entrate i finanziamenti persi, per ripianare i debiti, dimenticando che i finanziamenti sono entrate vincolate alle realizzazioni dei progetti, allora ti spieghi come sono stati presentati i bilanci nel passato. Sulla fase del dissesto, bisognerebbe che tutta la classe politica abbassasse i toni, nell'interesse esclusivo della città».