Ora la lite di ieri sembra assumere i contorni della faida. Nelle stesso periodo in cui l'anno scorso partirono le spedizioni punitive tra immigrati, anche se i motivi erano assolutamente differenti. Ieri un egiziano ha quasi ammazzato un ghanese. Lo ha colpito ad altezza milza, ad un fianco, e il giovane si sarebbe salvato grazie al fatto che la lama del coltello da cucina - a un certo punto - si sarebbe piegata.  Per l'egiziano ventenne l'arresto e i domiciliari: tra poco ci sarà la decisione del giudice durante la direttissima.
Stamattina invece pare che alcuni ghanesi abbiano bussato a quella porta lanciando minacce di morte. Secondo una prima ricostruzione potevano anche essere armati di coltello. Solo la chiamata alla polizia ha evitato l'incontro. Uno dei protagonisti sarebbe ora in commissariato. Agli uomini del dottor Bianchi il difficile compito di capire che cosa stia animando tanta violenza

Un primo pomeriggio ad alta tensione in una zona centrale di Cassino. Una chiamata alla polizia per un accoltellamento e un via vai di volanti e ambulanza. Coltellate tra immigrati in pieno cento e passanti terrorizzati. 

La ricostruzione
Tutto è accaduto dopo le 15, in via delle Terme Varroniane. All'interno di una abitazione dove ci sono immigrati si inizia a litigare. I toni salgono sempre di più, insieme all'ira.
A un certo punto un egiziano ventenne impugna un'arma da taglio e, nel corso dell'acceso litigio all'interno dell'abitazione, ferisce un ghanese poco più grande. Il fendente lo colpisce di fianco, altezza milza. Sangue e inevitabile paura.
La violenta discussione si sposta dall'appartamento alla strada e, immediatamente, vengono chiamati gli agenti del dirigente Bianchi.

Il ragazzo ferito viene portato al Santa Scolastica per i necessari accertamenti. È vigile, fortunatamente la ferita non è profonda ma superficiale. Così la sua prognosi sarà di 10 giorni.
Gli uomini del commissariato di polizia indagano e arrestano per lesioni l'aggressore. Ora è ai domiciliari in attesa di direttissima. Il coltello da cucina, a seghetta ma con una punta pronunciata, è stato posto sotto sequestro. Resta la paura, in un tranquillo cortile a due passi dalla stazione mentre non si conoscono le motivazione alla base della violenza.
Varie potrebbero essere le ipotesi al vaglio, da attriti personali a questioni economiche legate alla gestione della casa. Sicuramente futili motivi alla base di una reazione che poteva davvero avere un epilogo diverso