Ben cinquemila dipendenti in più, in forza agli ospedali del Lazio, saranno reclutati con appositi concorsi pubblici a partire da quest'anno e fino al 2022, suddivisi in mille unità ogni anno. È questo quanto previsto dalla proposta di legge approvata dalla Giunta regionale, guidata dal presidente Nicola Zingaretti e presentato insieme all'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, al fine di garantire il ricambio generazionale del personale impiegato nella sanità del Lazio. Una legge che comporta diverse novità. Infatti, la normativa prevede l'espletamento dei concorsi pubblici, oltre che la formazione di graduatorie, le quali verranno utilizzate dalla Regione per attingere personale per tre anni (periodo oltre il quale decadono automaticamente).

«È partita la più grande stabilizzazione di precari con concorso - ha dichiarato il presidente della Regione, Nicola Zingaretti - Ad oggi, sono stati autorizzati 295 concorsi per la stabilizzazione del personale precario nel sistema sanitario regionale del Lazio e sono 1.588 i lavoratori precari e passati a un contratto a tempo indeterminato. In due anni è stata inoltre avviata, per la prima volta dal commissariamento, la selezione concorsuale per 128 primari secondo le esigenze raccolte dalle varie Asl».
Ulteriori 1.500 lavoratori sono in via di stabilizzazione sempre attraverso le procedure concorsuali riservate ai sensi della Legge 208.2015 e della Legge Madia.
«Sono in atto le procedure per la stabilizzazione di altri 1.500 precari in tutte le Asl della nostra Regione ma oggi annunciamo due altre novità: dopo la prima tranche del primi 3.500 neoassunti o stabilizzati come precariato, partono le nuove procedure per 5.000 nuovi assunti nella sanità del Lazio - prosegue Nicola Zingaretti - Cinquemila in 5 anni era l'obiettivo che ci eravamo dati in campagna elettorale e ora vogliamo mantenere i patti».
«È previsto che le graduatorie con scadenza al 31 dicembre del 2018 e vigenti da più di tre anni non possano essere prorogate dalla Regione Lazio fermo restando la loro utilizzabilità fino a quella data - aggiunge D'Amato - per le graduatorie vigenti da meno di tre anni verrà applicato il termine ordinario di vigenza massima».