Dai 14 ai 17 anni abusano persino di psicofarmaci reperiti su internet, rubati ai familiari, scambiati con gli amici che riescono ad entrarne più facilmente in possesso. Psicofarmaci spesso mixati con l'alcol che ne aumenta gli effetti devastanti e a volte li rende letali. Non solo droghe leggere e sostanze alcoliche (a fiumi): le dipendenze dei giovani - sempre più diffuse - sono legali nella forma, irregolari e pericolose nella sostanza. L'aumento a Cassino rispecchia il trend nazionale: +25% di casi relativi all'uso degli psicofarmaci nell'ultimo anno: dati che parlano da soli.

Se a questo vanno ad affiancarsi le altre dipendenze, come web e azzardo - il 99% dei ragazzi del Cassinate tra gli 11 e i 18 anni possiede uno smartphone da cui non si stacca quasi mai e già in prima media si avvicinano a gratta e vinci e a "giochi proibiti" - il quadro è abbastanza chiaro e catastrofico da non avere bisogno di ulteriori spiegazioni
Per questo, per prevenire le dipendenze - vecchie e nuove - Exodus sta mettendo in campo importanti strategie, come la formazione di "sentinelle" in grado di recepire i problemi da risolvere con l'aiuto di professionisti: giovani che sappiano riconoscere i sintomi dei disagi prima ancora che diventino malesseri più importanti. «Si tratta di un vero e proprio percorso. Si partirà con un progetto di prevenzione longitudinale, dalla quarta elementare fino al biennio delle superiori: un percorso che dai 9 ai 16 anni servirà ad accompagnare i ragazzi nella fase più delicata - ha spiegato la dottoressa Del Maestro, psicoterapeuta di Exodus - Creare un team di ragazzi che recepisca le situazioni delicate e di criticità e che sappia come intervenire, con le parole giuste e con una formazione ben strutturata: questa è una delle direttrici fondamentali su cui Exodus e la scuola si stanno muovendo.
L'altra riguarda la formazione dei docenti.

Secondo le nuove direttive ministeriali saranno almeno due o tre quelli che dovranno essere formati per ogni scuola, impegnati "sul campo" a lottare contro droghe e alcol, visto l'aumento esponenziale dei casi registrati. È chiaro che le famiglie non saranno escluse dal progetto formativo, anzi rappresentano uno dei tasselli più importanti».
Calibrare i linguaggi, adeguarli a un rapporto tra pari è la chiave per entrare nel mondo dei giovani dove le dipendenze, purtroppo, non mancano: la prevenzione funziona solo se parte dai coetanei. Proprio questo è stato il cuore del progetto "Selfie - Istantanee dalla generazione 2.0", una proposta nuova che ha funzionato perché ha cambiato il punto di vista da cui partire: non attuare più schemi tecnico-scientifici che difficilmente vengono recepiti dai ragazzi, ma usare le loro "armi" per fotografare e risolvere i disagi giovanili.
I risultati sono stati analizzati in un confronto unico, presso l'Università di Cassino, a cui hanno preso parte il rettore Betta; il direttore del Dipartimento Scienze Umane, Castellani; il dirigente Asl Frosinone, Ferrauti; la coordinatrice dell'Osservatorio, Alessandra Zanon; la psicoterapeuta Asl, Zainni; la dottoressa Del Maestro; il responsabile di Cassino - Luigi Maccaro - che ha sostenuto la presentazione del progetto Selfie, con Franco Taverna. Il video-spot dei ragazzi presentato all'Università ha avuto molto successo anche negli altri atenei: un format da esportare.