Non la trova in piazza e, sotto i fumi dell'alcol, dà in escandescenze. La contatta, è furioso. Immagina che lei sia insieme a un altro. In pochi istanti è da lei: aggredisce la fidanzatina, la morde al volto.
L'alibi che si tratti dell'alcol a fiumi nelle sue vene non regge. Non è la prima volta che accade e lei non ce la fa più. Chiede aiuto, la musica dei locali attutisce tutto: i suoi amici, immersi in una movida a tutto volume, non riescono ad ascoltare le sue grida. Allora tenta la fuga. Prova a rifugiarsi in auto, mentre il ventenne, completamente fuori di sé, le strappa di mano il cellulare che poi rompe: non vuole che chieda aiuto. Per fortuna arriva il fratello della ventenne, ma è inutile ogni tentativo di riportare la calma: il ventiduenne colpisce anche lui.

Non è la prima volta
La storia di vessazioni e di violenze non è nuova: le minacce, persino di morte, erano state rivolte anche alla famiglia della ventenne. E la ragazza, per paura, non aveva trovato il coraggio di rivolgersi agli inquirenti. Fino all'altra notte, fino a quando una normale serata tra amici non è diventata un incubo a occhi aperti.
La determinazione della vittima ha spezzato la catena: solo la sua denuncia ha permesso agli agenti del Commissariato di Cassino coordinati dal vice questore Carlo Bianchi impegnati in controlli costanti (rafforzati in concomitanza della movida) di poter finalmente bloccare il ventiduenne, malato di gelosia. Di mettere fine a quell'amore "cannibale", simulacro di un amore inesistente. Così la ragazza e la sua famiglia sono finalmente protetti; il giovane denunciato alla competente autorità giudiziaria.

Spezziamo la catena
La chiave di volta di ogni violenza, di ogni abuso, resta nella capacità delle vittime di trovare il coraggio necessario per mettere fine alle loro sofferenze. Senza denuncia, molto spesso, le forze dell'ordine impegnate in un capillare controllo del territorio non possono travalicare i confini tracciati dalla legge e, nonostante l'impegno, hanno le mani legate. Ruolo dei mass-media, quello di dare voce alle vittime, segnalare comportamenti scorretti e problemi sociali; compito ancor più importante delle vittime, quello di denunciare riponendo nelle istituzioni la necessaria fiducia: passaggio cruciale per poter consentire alle forze di polizia di intervenire con azioni mirate ed efficaci.