Oggi sarà probabilmente disposto l'esame autoptico sulla salma di Danilo Polinori, il quarantatreenne che martedì scorso si è tolto la vita con un colpo secco al cuore esploso dalla sua pistola di servizio.
La città è sconvolta dalla morte della guardia giurata che ha deciso di farla finita, compiendo l'estremo gesto sotto la tettoia utilizzata per la rimessa delle auto, adiacente la casa dei genitori di via Elci. Sembra che l'uomo lavorasse a Fiuggi, ma si vocifera di qualche problema sul lavoro. Qualcuno dice che non stava attraversando un momento facile. Si cerca di comprendere le ragioni del gesto estremo, un atto assurdo compiuto forse in un momento di sconforto e disperazione, una vera tragedia piombata sui familiari e scesa come il buio sulla città.

Intanto i Carabinieri di Pontecorvo, coadiuvati dai colleghi di Ceprano, coordinati dal capitano Tamara Nicolai stanno indagando per ricostruire i fatti.
Tanti ricordano Danilo come una persona sorridente, allegra, di compagnia, per cui l'estremo gesto ha lasciato tutti sconvolti, oltre ai familiari, gli amici di infanzia e quelli con cui era più legato.
Difficile se non impossibile comprendere le ragioni di quanto accaduto; in ogni caso Danilo doveva essere angosciato o tormentato per arrivare a compiere un simile gesto. I carabinieri stanno scavando nella vita del quarantatreenne per chiudere il cerchio delle indagini.
Un periodo triste per Ceprano che continua a registrare gravi lutti; un momento buio per le famiglie del luogo e per l'intera città che ancora non si era ripresa dalle dolorose perdite d'inizio maggio.