Quella ai domiciliari è stata sostituita con la custodia cautelare in carcere: un aggravamento disposto dal gip di Roma dopo le segnalazioni dei carabinieri di Cassino. A tornare in carcere è stato Ferdinando Spada,classe '82. Per i carabinieri il trentaseienne avrebbe violato diverse prescrizioni, così da rendere necessario un aggravamento.
Ferdinando era sottoposto ai domiciliari (sia per l'inchiesta della "Storia Infinita", sia per "I due leoni" ma solo per la contestazione di un episodio di spaccio): proprio a casa, in base a quanto riscontrato dai militari del capitano Ivan Mastromanno, avrebbe incontrato persone non della sua sfera familiare. Non solo. Durante il periodo della misura detentiva dei domiciliari, il trentaseienne avrebbe mostrato «atteggiamenti aggressivi, minacciosi e irriguardosi nei confronti degli operanti» spiegano dal Comando provinciale dell'Arma.

Ad aggravare la sua posizione sarebbero stati dunque alcuni episodi collegati ai controlli effettuati dai militari. Ricordiamo a Ferdinando Spada, coinvolto ne "I due leoni", gli era stato contestato dalla magistratura l'accordo con una coppia per l'acquisto di 300 grammi di coca. Un accordo, però,registrato da una microspia piazzata nell'auto della coppia: sarebbe stata la conversazione a far ritenere che il loro interlocutore fosse Spada. Ma, come asserito dai legali del giovane, non vi era alcuna prova sostanziale che la persona con cui vennero presi gli accordi per la droga fosse proprio Ferdinando.
Motivi accolti dal Riesame che ne ha disposto la scarcerazione. E l'annullamento dell'ordinanza.