È il racconto di un'altra violenza. Psicologica oltre che fisica. Perché le ferite passeranno mentre la paura resta.
Quel timore di fare brutti incontri in una movida che fa invidia nella bassa provincia. Bella e vitale. Ma piena anche di soggetti poco raccomandabili che inquinano l'anima sana e dedita al divertimento proprio dell'età giovanile. Una serata bellissima, con il ricordo di una persona speciale, e, purtroppo, un'aggressione a un minorenne. Con continui appelli dei genitori preoccupati e del sindaco che arriva a proporre una sorta di "daspo" per i soggetti troppo accalorati.
La ricostruzione
Sono in gruppo di tre, quattro amici tra i 14 e i 15 anni quando incrociano due ragazzi più grandi. Una "scintilla", difficile pure da ricostruire, che scatena la violenza. Ci sarebbe stato solo uno scambio di parole e uno dei "grandi" avrebbe iniziato a sferrare pugni in faccia a uno di loro. I ragazzini non sanno rintracciare ragioni precise neppure quando arrivano i genitori.
Si ritrovano solo il giovanissimo amico colpito al naso e con tumefazioni al volto. Diversi i papà e le mamme che li interpellano ma, all'inizio, parlano davvero poco. Sono troppo giovani e hanno paura. «Non è il primo episodio», raccontano alcuni coetanei che avrebbero ricevuto, altri sabati, diversi improperi e atteggiamenti di bullismo. Così il papà del ragazzino ferito informa gli agenti del Commissariato, già in piazza per controlli alla movida. Ed è deciso a fare denuncia.
I commenti
Il sindaco di Cassino, venuto a conoscenza dei fatti tra l'altro in piazza per il bellissimo evento che ha animato la serata ha subito dichiarato: «Provo dispiacere e profonda delusione per quello che è successo, soprattutto perché quella di sabato era una serata-simbolo per la comunità. È una mostruosa vigliaccheria prendersela con i ragazzini da parte dei giovani più grandi. Se è necessario mettere in campo un'azione di forza verso questi soggetti, noi ci saremo. Sono pronto, di concerto con le forze dell'ordine, a provvedimento, tipo "daspo", per i più violenti alle serate pubbliche». Il papà del ragazzino aggredito ha voluto lanciare un appello: «Da genitore vorrei lanciare un monito alla città affinché si possa essere maggiormente attivi sul controllo dei propri figli di fronte a questo fenomeno che, a quanto pare, si verifica tutti i sabati.
Parlo delle aggressioni ma anche di episodi di bullismo: in questo caso lo scontro non è mai alla pari, proprio come è accaduto a mio figlio. Noi, come cittadini, dobbiamo essere più attenti e offrire un maggiore controllo ai nostri figli. Ho avuto difficoltà a parlare con loro, c'è anche un senso di omertà, una paura nel dire le cose. Lo riscontro anche negli adulti, in alcuni genitori, con un atteggiamento incline a farsi gli affari loro. Collaboriamo, invece, per un cambiamento culturale che parta dalle famiglie, facendo capire ai ragazzi che ci si può divertire in tanti modi. Vedo in piazza minori con bottiglie di birra o "cicchetti" e da padre mi dispiace. È un discorso a 360 gradi, il mio, dove tutti i genitori sono chiamati a collaborare per non dover arrivare ad assistere a fatti gravi. Sarebbe bello vedere anche madri e padri in piazza, magari a turno, a guardare che cosa succede. Faccio un appello anche all'amministrazione e alle forze dell'ordine per controlli continui e rigidi».
I controlli a tappeto
Intanto carabinieri, polizia e finanza scendono in campo, senza lasciare spazi vuoti. Sono dislocati nei punti nevralgici della città e del centro. Agenti e militari, a un certo punto, si dirigono direttamente nel cuore della movida in piazza Labriola fino a notte davvero fonda. Controllano parecchi bar e locali. In particolare, i militari dell'Arma procedono al controllo di ventidue giovani in piazza Labriola e lungo Corso della Repubblica, richiamandoli al rispetto del riposo delle persone e elevano quattro sanzioni amministrative, da 50 euro ciascuna, nei confronti dei titolari di due bar sorpresi a vendere alcolici a giovani del posto dopo l'orario consentito, in violazione dell'ordinanza del sindaco.