Case a luci rosse in pieno centro, le indagini della polizia mettono in luce dettagli importanti di un business senza eguali.
Dopo il blitz degli agenti del Commissariato dellacittà martire nell'insospettabile alcova del piacere, cominciano ad emergere particolari di non poco conto, in grado di indicare la portata di un giro d'affari intramontabile. Gli uomini del dottor Carlo Bianchi hanno infatti messo le mani su uno dei tanti insospettabili appartamenti del piacere: denunciata la maîtresse venezuelana e una delle sue "ragazze" ma per oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale. Sequestrati una decina di cellulari su cui si stanno concentrando ora le attenzioni degli agenti soldi, preservativi e Viagra: proprio sull'uso della "pillola blu" gli agenti hanno scoperto un elemento direttamente correlato al "tariffario".

Il tempo è denaro
Il tempo è denaro. E inquelle stanze, lontane da occhi indiscreti, anche cinque minuti potevano fare la differenza. Cinquanta euro per una prestazione "base" da mezz'ora: non un minuto in più. Se poi si chiedevano "gli accessori" i prezzi salivano.
E di molto. Cento euro per fornire la "pillola blu", superando magari la vergogna di recarsi in farmacia per acquistarla.
Molto di più se le richieste diventavano particolari o se venivano contemplati anche gli "extra". Un tariffario completo, ora al vaglio degli agenti che sono intervenuto dopo la segnalazione di urla e voci concitate. E che invece si sono trovati direttamente nella casa hot più frequentata della città: era da poco passato mezzogiorno e all'interno c'era addirittura un cliente in attesa del suo turno.

I clienti
Quello trovato all'interno della casa era un professionista di mezza età. Ma la clientela era davvero varia: tante le chiamate che giungevano alla maîtresse secondo la ricostruzione della polizia seguendo gli annunci web. La decina di telefoni sequestrati, punto cruciale delle indagini in corso, erano tutti "dedicati": schede differenti per non destare sospetti negli inquirenti ma tutte nella disponibilità dell'alcova cassinate. Ora gli agenti dovranno stabilire a chi siano intestate quelle schede e che rapporto possa sussistere tra gli intestatari, la maîtresse e le lucciole che a quanto pare svolgevano servizio "permanente" al l'interno della stessa casa.