Sesso a pagamento in pieno centro, in un appartamento anonimo e insospettabile. Un cittadino sente urla e voci concitate, chiama la polizia che interviene immediatamente ma non per sedare un alterco: quando gli agenti aprono la porta trovano, al posto di una lite, un'alcova a tutti gli effetti con tanto di cliente in attesa del suo turno. Scoperta un'altra casa hot in pieno centro a Cassino: la polizia del Commissariato, coordinata dal dottor Carlo Bianchi, ha fatto ancora una volta bingo mettendo le mani su una "miniera d'oro".
All'interno dell'appartamento una venezuelana denunciata per sfruttamento della prostituzione e due lucciole domenicane, una delle quali - di 44 anni - è stata a sua volta denunciata per minacce e oltraggio a pubblico ufficiale (tutte destinatarie del foglio di via). E un cliente in attesa, un professionista di mezza età. Difficile, per gli agenti, porre in essere gli accertamenti del caso: il personale della volante e quelli della squadra di pg hanno dovuto far fronte a un'iniziale quanto severa resistenza da parte delle prostitute. Effettuato, poi, un accurato controllo hanno proceduto nel sequestro di centinaia di profilattici, decine di cellulari, alcune confezioni di Viagra e denaro contante, frutto delle avvenute prestazioni. Le indagini, avviate immediatamente, hanno permesso di ricostruire un primo quadro della situazione: la donna venezuelana avrebbe preso in affitto l'appartamento per consentire alle due domenicane di "lavorare".
I telefoni
Tutti quei telefoni sarebbero serviti, con numeri differenti, a non destare sospetti sui siti internet dove venivano pubblicizzati gli incontri. Sul web, infatti, venivano indicate le prestazioni con numeri da chiamare per fissare l'incontro: i numeri, ovviamente, erano diversi ma come accertato dagli agenti tutti in uso all'alcova cassinate. Ora bisognerà capire a chi risultino intestate le schede e che legami ci siano tra gli intestatari e la venezuelana. Ma questo è soltanto il primo passo. Gli inquirenti, infatti, dovranno scavare a fondo per capire il giro di clienti che senza sosta raggiungevano l'appartamento hot, anche in pieno giorno: il blitz è scattato in tarda mattinata. Sotto la lente, oltre ai clienti (che sembrerebbero essere di un'età medio-alta) anche le "tariffe": per una prestazione "base" sarebbero stati corrisposti circa 50 euro. Ma per scoprire molto di più gli agenti stanno lavorando senza sosta.
Solo un mese fa, sempre la polizia, aveva chiuso un'altra alcova a luci rosse a Cassino: all'interno una ventenne cinese clandestina e la maîtresse, poi denunciata.
Sesso sfrenato
Urla e voci concitate da una casa: ma erano i gemiti di un'alcova a luci rosse
Cassino - Scoperto un altro appartamento hot in pieno centro. Dentro, al lavoro, diverse ragazze domenicane. Trovati centinaia di profilattici, viagra e cellulari
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