Vogliono solo sapere la verità. Vogliono cioè capire perché Neve, il cane trovato morto, abbia fatto quella fine.
Neve era bianco, simpatico e amato da quanti, in località Abate Rea, lo avevano "adottato". Un animale per molti adorabile, mentre l'Ente ripete le motivazioni in base alle quali era dovuto intervenire contattando la Asl. Ieri mattina diversi residenti si sono incontrati e hanno chiesto il verbale al palazzo municipale per studiare le carte e formulare una precisa denuncia.
L'animale, infatti, non è maigiunto al canile dove era destinato ma è stato ritrovato morto a chilometri di distanza dal luogo in cui è stato prelevato.

Le diverse posizioni
Il Comune, dal canto suo, ricostruisce i fatti: «Venerdì,a seguito di segnalazioni da parte di alcuni cittadini sulla presenza di un cane randagio che si era mostrato aggressivo verso altri cani, si è provveduto a delegare tempestivamente i vigili urbani e un dipendentecomunaleal finediadottare i dovuti provvedimenti a tutela della sicurezza dei cittadini e di altri animali.
Sia i vigili che il dipendente si sono prontamente attivati. Vista anche la vicinanza del luogo dell'aggressione con la scuola materna della frazione Pastenelle, è stato comunicato via fax alla Asl e alla società che si occupa della cattura e del mantenimento dei cani randagi di intervenire quanto prima».

Poi l'ente ha saputo della scomparsa del cane attivando di nuovo le autorità competenti per fare chiarezza sull'accaduto.
Venuti a conoscenza del tragico epilogo, l'amministrazione «è vicina alle persone colpite dai fatti, e non lascerà che la cosa passi inosservata. Per questo, ci tiene a condannare fermamente ogni forma di violenza sugli animali, attivandosi al fine di accertare eventuali responsabilità nel più breve tempo possibile». Gli abitanti continuano a chiedere sempre e soltanto la verità sulla tragica fine. Mauro Lillo, attivissimo su questo caso, ha spiegato: «Alla presenza di sei testimoni, compreso il consigliere Pietro Pacitti, ci è stato riferito dalla cooperativa che ha accalappiato il cane di averlo affidato a un dipendente comunale.

Sullo sfondo c'è anche una situazione debitoria del Comune verso la stessa. Su questi passaggi ancora tutti da accertare vogliamo chiarezza da parte del sindaco D'Aliesio». Ma l'ente smentirebbe la versione, e sempre grazie alla presenza di testimoni, sarebbe in grado di ribaltare la vicenda senza alcuna responsabilità del dipendente. Il consigliere di opposizione Pietro Pacitti aggiunge: «Mi ero anche impegnato sul fronte della morosità nei confronti di questo canile, per risolvere il problema del randagismo che esiste in città, ma purtroppo, alla fine, non ci sono stati i tempi. Sono davvero dispiaciuto per l'accaduto».