Operazione "Gold Wash", arriva la prima condanna. Ieri i giudici del Collegio di Cassino, presieduto dalla dottoressa Perna, si sono espressi nei confronti dell'unico giovane egiziano che ha scelto di procedere con rito ordinario e non con quello abbreviato, come invece hanno preferito gli altri sette connazionali finiti nell'operazione della polizia.

Sette anni, con interdizione dai pubblici uffici e danni (per le parti civili) da stabilire in separata sede per il ventottenne accusato di tentato omicidio, tentata estorsione e lesioni gravissime dopo essere stato coinvolto nella violenta rissa nata secondo la polizia per la gestione degli autolavaggi. Il pm Mattei ne aveva chiesti 10.

Il giovane, rappresentato dagli avvocati Misserville e Ciotoli, prima della sentenza di primo grado ha inteso rilasciare spontanee dichiarazioni messe per iscritto in cui chiariva di non aver preso parte alle violenze e chiedeva, contestualmente, di poter acquisire le immagini di sorveglianza in grado di avvalorare le sue parole. Poi, nel tardo pomeriggio di ieri la decisione.

Violenti gli episodi che portano gli inquirenti sulla pista della faida tra egiziani per la gestione degli autolavaggi: due risse in centro, la più grave in viale Bonomi con diversi feriti.
Grazie alle indagini degli agenti del dottor Tocco il 2 agosto scattò l'operazione "Gold Wash": otto le misure cautelari che gli uomini del Commissariato di Cassino eseguirono nei confronti dei cittadini egiziani ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso, dei reati di tentato omicidio, rapina, estorsione, lesioni personali aggravate e danneggiamento.

Dopo questa prima sentenza, si attende lo sviluppo del troncone legato al rito abbreviato: una richiesta condizionata, lo ricordiamo, alle perizie sulle spranghe, sui cellulari e una di tipo medico-legale sul ragazzo che rischiò la vita dopo uno degli episodi più gravi.
Perizie già discusse. I sette imputati dell'abbreviato sono difesi dai legali Giuliano, Baroni e Cupo; cinque quelli che hanno scelto di costituirsi parte civile attraverso l'avvocato Claudio Persichino.