Un boato così forte da far tremare i vetri, danneggiare una pizzeria e una decina di auto, creare un piccolo cratere nell'asfalto, lesionare e mandare in frantumi i cassonetti. E sventrare la Citroën C3 presa di mira, auto fatta esplodere per vendetta, probabilmente verso la sua ex
Ieri all'alba in via Della Libertà, ad Aquino, un'esplosione violenta ha gettato la tranquilla cittadina nel panico. Dietro un episodio tanto grave non l'ombra del racket o di qualche dinamitardo collegato a organizzazioni pericolose ma la mano di un giovane diventato, in una notte, un attentatore per vendetta. È questa la pista privilegiata dai carabinieri della Stazione di Aquino, coordinati dal maresciallo Parrillo, che insieme ai colleghi del Norm di Pontecorvo - guidati dal tenente Nicolai, agli ordini del colonnello Cagnazzo - hanno raggiunto in pochi minuti la zona interessata dalla deflagrazione. E con una brillante indagine indagine lampo hanno arresto Paolo Urbano, trentunenne del posto, ritenuto l'autore del gesto.
In base ai primi elementi raccolti dai militari, finiti sul tavolo del sostituto procuratore Bulgarini, il trentunenne avrebbe costruito (o si sarebbe fatto realizzare) un ordigno rudimentale. Poi, poco prima delle 5, lo avrebbe piazzato sotto l'auto (la Citroën C3) intestata a un altro giovane di Aquino ma risultata in uso alla sua ex compagna.
Chiara sin da subito l'origine dolosa del gesto: non un'esplosione per il malfunzionamento della vettura ma una deflagrazione violenta causata da un ordigno rudimentale posizionato e acceso dal trentunenne. A spingere l'uomo a tanto - sempre secondo i carabinieri - sarebbero stati motivi sentimentali, questioni legate a un rapporto finito ma forse non nel migliore dei modi, a incomprensioni - sembrerebbe - ancora vive.
A "incastrare" l'uomo alcuni frame di telecamere presenti in zona: in pochi minuti i carabinieri erano già a casa sua. Inutile opporre ogni resistenza. Visti gli elementi nelle mani dei militari, l'uomo avrebbe quindi ammesso le proprie responsabilità.
Per fortuna nel raggio di pochi metri in quel momento non vi era nessuno: il titolare dell'attività maggiormente interessata dall'esplosione si era allontanato, i cittadini che avevano già abbandonato casa per andare a lavoro erano già lontani. Vista la violenza della deflagrazione che ha reso l'auto una scatola di sardine aperta e sventrata, se in quei minuti fosse transitato un malcapitato le conseguenze sarebbero state terribili. Ora si attende la fissazione della convalida. Intanto, vanno avanti le indagini dei militari e gli accertamenti sull'auto trasferita nel deposito giudiziario Marinelli di Castrocielo. L'uomo, ora ai domiciliari, deve rispondere di danneggiamento e detenzione di materiale esplodente.