Un rumore assordante. Una sorta di boato e una paura improvvisa. «Sembrava un'esplosione», raccontano i ragazzi seduti al bar. Panico e tragedia sfiorata per quei calcinacci caduti dal "cielo" e atterrati davanti a un locale dove c'erano diversi posti occupati, in piazza Diaz. Un ferito, un ragazzo che è dovuto ricorrere alle cure del Santa Scolastica e l'arrivo immediato dei vigili del fuoco, poi dei carabinieri della compagnia, dei vigili urbani e del sindaco.
La ricostruzione
Sono passate le 16.40 quando nel cuore della città si sorseggiano caffè, succhi o drink in totale serenità. Il vento regala folate, a tratti, violente ma nessuno ci fa caso più di tanto. All'improvviso uno strano rumore, cede l'intonaco di un palazzo e i calcinacci sfondano la protezione e finiscono sui tavolini di un bar. I ragazzi scappano, allarmati. Senza rendersi conto, all'inizio, dell'accaduto. Uno di loro è ferito a un ginocchio. Lievemente. Arriva l'ambulanza e lo conduce al Santa Scolastica per gli accertamenti. Gli altri restano ancora un po' sul posto, attoniti e spaventati. «Abbiamo avuto paura, sembrava davvero una esplosione», raccontano.
Arrivano immediatamente i vigili del fuoco del distaccamento di Cassino che transennano l'area, arrivano i carabinieri della compagnia di Cassino, il sindaco D'Alessandro e i vigili urbani.
«Abbiamo deciso di recintare due lati dell'intero palazzo - spiega il sindaco - anche quello prospiciente piazza Labriola perché la situazione è abbastanza diffusa lungo tutto il cornicione. Oggi verrà fatto un ulteriore intervento per togliere tutti i pezzi ammalorati (in pericolo di caduta, ndr) e poi dovranno fare il ponteggio perché quell'intonato va rifatto. L'attività commerciale si sposterà verso la piazza. Ora la cosa più importante è la messa in sicurezza, per fortuna si è verificato in un momento di bassa fruizione ma questo problema riguarda tutti i fabbricati del dopo guerra per i quali non è stata mai fatta la giusta manutenzione. Però voglio specificare che non si è trattato di un cedimento strutturale ma di una mancata manutenzione della facciata». Anche sui social si scatena il dibattito sulla sicurezza degli stabili più "antichi".
Il sindaco Carlo Maria D'alessandro è subito giunto sul posto dove poco più di mezz'ora fa si è verificato il cedimento strutturale di un palazzo con caduta di calcinacci e detriti vari, in piazza Diaz a Cassino, e ha sollecitato la messa in sicurezza, anche se prima di ciò sarà necessario contattare la proprietà dell'edificio.
"Quando non si fa manutenzione, può accadere questo", ha commentato amaramente il Sindaco. Ora è insieme ai vigili del fuoco sul terrazzo dello stabile mentre i vigili provvedono alla messa in sicurezza della zona. Sono giunti anche i carabinieri della caserma di Cassino e i vigili urbani per i rilievi mentre si è radunata una folla di curiosi. Troppo centrale il posto per non attirare attenzione.
E per fortuna che la caduta di calcinacci, paragonata da alcuni testimoni ad un'esplosione, ha provocato solo un ferito lieve, un ragazzo colpito da un detrito ad un ginocchio che per precauzione è stato trasferito in ospedale per le cure del caso. Ma in tanti hanno avuto grandissima paura, tirando in ballo il destino che, per fortuna, stavolta ha evitato quella che avrebbe potuto essere una tragedia.
Tragedia sfiorata, poco fa, in pieno centro a Cassino. Si è infatti verificato un crollo strutturale del palazzo in piazza Diaz. I calcinacci sono precipitati proprio mentre c'erano diverse persone sedute nel bar che si trova proprio sotto l'edificio. Ferito lievemente (pare a un ginocchio) un ragazzo che si trovava nella parte sottostante e che per precauzione è stato trasportato in ospedale, al "Santa Scolastica". Area transennata e vigili del fuoco sul posto. Sul luogo del crollo si sta portando anche il Sindaco D'Alessandro per constatare di persone l'accaduto. Nei racconti di chi era nel bar emerge che il crollo è stato paragonato ad un'esplosione e che gli avventori del locale sono stati avvolti da una nuvola di polvere e i detriti si sono sparsi ovunque.
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